In Corte d’Assise a Campobasso ascoltate le prime testimonianze. Cristian Micatrotta fu ucciso con una coltellata alla gola la notte tra il 24 e il 25 dicembre 2021 in via Vico


CAMPOBASSO. Omicidio di Natale, è entrato nel vivo in Corte d’Assise a Campobasso il processo a carico di Gianni De Vivo, il 38enne accusato di aver ucciso con una coltellata alla gola, al culmine di una lite, il coetaneo Cristian Micatrotta, la notte tra il 24 e il 25 dicembre 2021.

Un omicidio legato al mondo della droga, come disse già nell’immediatezza dell’accaduto il procuratore capo del Tribunale di Campobasso Nicola D’Angelo.

Oggi al Tribunale di Campobasso sono stati sentiti i primi testimoni, i soccorritori del 118 che arrivarono sul luogo del delitto, a Campobasso, in via Vico, nei pressi del terminal, insieme ai carabinieri, che hanno raccontato che De Vivo non tentò di fuggire e non oppose resistenza, ma raccontò di essersi difeso.

Micatrotta fu ucciso da una coltellata che gli recise la carotide, con un coltello ritrovato a terra, insanguinato. Chi lo aveva portato è una delle questioni centrali del processo. Nell’udienza di oggi è stato sentito anche un residente della zona, che dalla finestra di casa aveva assistito alla lite tra i giovani. Finita in maniera drammatica.

A rappresentare l’accusa il sostituto procuratore Elisa Sabusco. A difendere De Vivo l’avvocato Mariano Prencipe. Al processo sono parti civili tutti i familiari della vittima e la compagna di Micatrotta, rappresentati dagli avvocati Fabio Albino, Domenico Fiorda e Roberto D’Aloisio. Il processo riprenderà il prossimo 30 marzo.