L'incontro a Roma

L’annuncio del ministro Santanchè al termine della riunione con i rappresentanti delle Regioni e delle associazioni di categoria. Per il Molise presente al tavolo l’assessore Cotugno: “In difficoltà l’intero comparto della montagna”


ROMA. Appennino senza neve: questo il tema al centro dell’incontro che si è tenuto oggi a Roma, voluto dal ministro del Turismo Daniela Santanchè. Presente al tavolo, per il Molise, l’assessore regionale Vincenzo Cotugno che ha illustrato le problematiche attuali dell’intero comparto della montagna molisana.

Insieme a lui (in sede o in videocollegamento) il Presidente della Regione Toscana Giani e gli assessori regionali di: Abruzzo (Daniele D’Amario), Emilia-Romagna (Andrea Corsini) e Marche (Francesco Acquaroli). Per la Regione Lazio presente la Direzione Turismo.  Erano inoltre presenti (in sede o in videocollegamento) le seguenti associazioni di categoria Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, Associazione Maestri Sci Italiani, Assoturismo-Confesercenti, CNA (Turismo e Commercio e Professioni), Collegio Nazionale Maestri di Sci Italiani, Confindustria Alberghi, Confturismo, Federalberghi, Federfuni e Federturismo Confindustria.

Da una prima stima è emerso che sarebbero almeno cinquanta i milioni di euro di danni che le regioni Toscana, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise stanno subendo e che “potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti” il coro unanime dei rappresentanti regionali al cospetto del Ministro del Turismo.

“La mancanza di neve sta mettendo in gravissime difficoltà l’intero comparto della montagna- afferma l’assessore Cotugno – come Regione Molise abbiamo promosso in tutte le azioni di marketing nazionali la nostra montagna con le stazioni sciistiche di Campitello Matese e Capracotta ed investito risorse importanti per le infrastrutture e gli impianti. Le temperature attuali stanno nuovamente mettendo in ginocchio, dopo la pandemia, l’intero settore invernale. Per questo ho chiesto, insieme con i colleghi delle altre regioni interessate, ristori immediati, una moratoria sui mutui e finanziamenti dedicati, oltre ad un tavolo tecnico permanente che possa far fronte alle esigenze della montagna, degli operatori e delle nostre aree interne, anche per frenare lo spopolamento. Rimango fiducioso vista la grande disponibilità mostrata dal ministro Santanchè e sulla promessa di misure nell’immediato ma anche progetti a meglio e lungo termine per l’intero comparto”.

“Ringrazio le Regioni e le associazioni di categoria che hanno partecipato al tavolo di lavoro odierno perché si trattava di un appuntamento di fondamentale rilevanza, in cui sono state avanzate richieste giuste e significative in relazione alla questione che conosciamo – ha dichiarato alla stampa il ministro Santanchè al termine dei lavori – Sono emerse quattro dimensioni cruciali sulle quali agire sin da subito, nell’immediato, in attesa, ovviamente, di approntare una strategia più strutturata e circostanziata per il lungo termine. Innanzitutto, lavoreremo per sbloccare quei ristori già assegnati alle varie Regioni ma al momento vincolati all’emergenza Covid, cosicché possano invece essere rediretti sulla situazione appenninica. Possiamo poi ristornare gli investimenti fatti nel 2022 dagli impianti sciistici per direzionarli sotto forma di nuove risorse per il 2023. Un terzo driver d’intervento va senz’altro focalizzato sugli ammortizzatori sociali, che in fasi emergenziali come questa, sono fondamentali – e ho già avuto dei primi contatti interlocutori col ministro Calderone sull’argomento. Infine, ci muoveremo affinché le località montane dell’Appennino, dove c’è una situazione problematica, le risorse Imu riscosse dallo Stato in virtù del decreto varato dal governo Monti vengano rispese in quei Comuni.

La mia preoccupazione più che ai soldi e alle risorse è legata all’execution, alle tempistiche e alle capacità di gestione dei fondi e degli strumenti che verranno messi a disposizione per far fronte al problema – ha concluso il ministro Santanchè – Pertanto, ancora una volta, è necessaria un’interlocuzione continua tra enti locali, associazioni e ministero. Motivo per cui ritengo utile che quello di oggi sia un punto di partenza, facendo in modo che il tavolo per l’Appennino diventi un tavolo permanente sulla montagna, e impegnandomi affinché venga riconvocato tra 2-3 settimane per presentare le prime risposte del Governo”.