L'allevatore di Roccamandolfi
L'allevatore di Roccamandolfi

Comunità di Roccamandolfi in lutto. La scorsa primavera l’allevatore aveva donato le sue pecore ai pastori di Mercogliano, a seguito della strage di ovini avvenuta la notte di Pasqua


ROCCAMANDOLFI. Una comunità sotto shock, quella di Roccamandolfi, per l’improvvisa scomparsa di Daniele Berlingieri, l’allevatore 48enne morto a causa di un malore.

“Oggi con la perdita dell’amico Daniele – scrive il sindaco Giacomo Lombardi – un altro piccolo pezzo della nostra comunità va inesorabilmente via…Una giornata triste, le solite belle parole, che provano a spiegare quello che resta uno dei più grandi misteri della natura umana: la morte.

Da lui ho imparato, invece, la passione incondizionata e smisurata per il proprio lavoro, l’orgoglio di credere maledettamente in quello che si fa ed ora lo immagino tra le montagne a pascolare il suo bel gregge.

Ha avuto la fortuna e la forza di vivere proprio così come voleva e in un mondo di omologati non è cosa da poco”.

La scorsa primavera Daniele Berlingieri si era reso protagonista di un gesto di grande generosità. A seguito della strage di pecore avvenuta nella notte di Pasqua a Mercogliano, in provincia di Avellino, l’allevatore molisano insieme alla moglie decise di donare alcune delle sue pecore ai pastori campani. “Mi è venuto dal cuore – disse il 48enne – aiutare chi ha subito la mia stessa sorte. Nelle immagini della strage ho rivisto scene del passato che mi appartengono. Sequenze di rabbia e dolore. Ferite che ti segnano e che porti con te per sempre. Quando il mio allevamento subì l’attacco dei lupi un pastore sardo venne in mio aiuto donandomi parte del suo gregge. Un gesto che non dimenticherò mai”.