Manovra, stop alla 18 App: i fondi a spettacoli ed editoria

Con un emendamento alla legge di Bilancio la maggioranza ha proposto l’eliminazione del Bonus. Attacco di Renzi, che sui social ha rivendicato il provvedimento da lui creato e lancia la petizione per difenderlo

ROMA. Stop alla 18 App: i 500 euro da destinare ai neomaggiorenni per l’acquisto di biglietti di concerti ed eventi non verranno più erogati e i fondi saranno dirottati sullo spettacolo e la cultura. A proporlo gli esponenti della maggioranza Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia, attraverso un emendamento alla legge di Bilancio. 

Secondo i tre parlamentari, i 230 milioni potrebbero essere spesi in favore di carnevali storici, cori, festival e bande musicali ma anche per artisti in difficoltà e biblioteche. Tra le proposte anche la creazione di una Fondazione Vittoriano, per gestire e valorizzare il complesso a Roma, e l’assunzione di 750 persone al ministero. Al centro della proposta anche l’istituzione di una ‘Carta cultura’: una misura volta a tutelare lo snaturamento delle finalità dell’applicazione che è stata largamente utilizzata per l’acquisto dei libri di testo.   

La proposta ha suscitato l’indignazione del Terzo Polo. Matteo Renzi ha lanciato una petizione in difesa della 18 app, che è stata ideata proprio dal senatore di Firenze quando questo era Premier. “Quella misura che avevamo voluto noi e che ci hanno copiato in Spagna, Francia, Germania, permette ai 2003 e 2004 di entrare in libreria, di andare a teatro, di pagarsi un concerto – ha scritto così sul suo profilo Instagram – Cancellare sulla cultura è sbagliato perché uccide l’idea di futuro. Perché hanno paura della cultura? Io sono pronto all’ostruzionismo parlamentare. Ma chiedo a tutti di darci una mano”