È coinvolto nell’inchiesta della Procura di Milano sulla ‘sparizione’ delle azioni Aedes


MILANO. Manipolazione del mercato e corruzione privata: nuove accuse per l’ex broker molisano Gianluigi Torzi, finito al centro di un’inchiesta della Procura di Milano per la ‘sparizione’ del 15% delle azioni Aedes. Tra gli indagati, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’  figura anche Luciano Capaldo, ex amministratore di una società di Torzi. Gli altri indagati sono Giacomo Garbuglia, ex vicepresidente del fondo Sator e Giuseppe Roveda, uno dei soci di controllo di Aedes tramite la holding Augusto della quale era anche presidente. Oltre a Giancarlo Andreella e Fabrizio Rizzo, amministratori di una delle società coinvolte nella truffa.

Come riporta il quotidiano ‘Verità e Affari’, nel 2017, Aedes (quotata a Piazza Affari) e Augusto (controllante di Aedes con il 51%) emisero due prestiti obbligazionari per 25 milioni in totale, garantiti da un pacchetto di azioni di Aedes di proprietà della holding. A sottoscrivere il prestito, la Odikon Services plc di Torzi.

Le azioni avrebbero dovuto restare in deposito in un conto vincolato. Ma secondo la ricostruzione della procura vennero utilizzate da Torzi, tramite altre due società, per una serie di operazioni di compravendita sul mercato. Operazioni realizzate tramite il broker Gpp nell’arco di quasi due anni, fino alla dismissione completa del pacchetto nel febbraio del 2019.

L’accusa di corruzione tra privati riguarda il pagamento da parte di Torzi di 100 mila euro su un conto svizzero di Garbuglia. Secondo i due indagati, il corrispettivo per la vendita di un quadro. Ma secondo la procura servono per “omettere il controllo” sull’operazione contestata.