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Per effetto dell’inflazione si prevedono, a partire da gennaio, 125 euro circa in più al mese


ROMA. In arrivo una nuova stangata per le famiglie molisane per effetto dell’inflazione. Colf, badanti, baby-sitter, dal primo gennaio 2023 potrebbero vedersi lievitare le buste paga del 9%. E ciò, per le famiglie datrici di lavoro, si tradurrebbe in una spesa fino a 125 euro in più al mese, che all’anno diventerebbero 2.000. Lo riporta Il Corriere della Sera.

La colpa, si diceva, è dell’inflazione. Di conseguenza, degli aggiornamenti delle retribuzioni in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. L’allarme è stato lanciato dalla Fidaldo (Federazione italiana dei datori di lavoro domestico): “Siamo molto preoccupati perché il tempo per intervenire stringe”.

Entro il 20 dicembre il ministero del Lavoro dovrà convocare la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, così come previsto all’art. 38 del Ccnl, e che in assenza di accordo tra le parti sociali scatterà l’aumento in via automatica. Per questo, sottolinea la Fidaldo, ci auguriamo “’auspicio che attraverso un confronto con le parti sociali si possa arrivare ad uno scaglionamento nel tempo di questi incrementi, che peseranno sui budget familiari già gravati dagli aumenti del prezzo del gas e delle bollette”.

Per alleggerire il carico della famiglie, dunque, per la Federazione dei datori di lavoro domestico ci sarebbe la necessità sia degli aumenti scaglionati nel tempo, sia di defiscalizzare il lavoro domestico. Secondo il presidente dell’associazione, Alfredo Savia, si tratta di una misura necessaria “per scongiurare il rischio di incremento del lavoro nero, fenomeno preoccupante che rischia di dilagare qualora le famiglie dovessero trovarsi nelle condizioni di non riuscire a far fronte a questi aumenti vertiginosi”.