Progetti illustrati nella conferenza stampa del commissario ad acta Donato Toma e del rettore Luca Brunese. Tutte le novità del nuovo accordo


CAMPOBASSO. Migliorare l’offerta sanitaria del Molise. E perseguire sogni, o progetti, come la realizzazione del Policlinico universitario e l’apertura di nuove Scuole di specializzazione di Medicina, per consentire ai giovani dottori laureati all’Unimol di completare il percorso di studi in Molise.

Idee espresse dal commissario alla sanità Donato Toma e dal rettore dell’Università del Molise Luca Brunese, all’atto della firma del ‘Protocollo d’intesa tra Regione Molise e l’ Università degli Studi del Molise, per la disciplina dell’integrazione tra le attività didattiche, scientifiche e assistenziali’.

Non una novità ma un rinnovo, fino al 2025, è stato chiarito in conferenza stampa. Un partenariato avviato nel 2011, che questa volta è stato inserito nel nuovo Programma operativo sanitario. E che ha già ottenuto il via libera dei Ministeri della Salute e del Mef, a cui è stato inviato per la preventiva valutazione, anche per la messa a disposizione di posti letto per l’Università.

Non si tratta certo di una collaborazione spot – ha detto Toma – la novità è l’ampliamento delle specializzazioni, degli ambiti di formazione, di ricerca e di assistenza in cui l’Unimol potrà intervenire nell’ambito delle strutture che fanno capo all’Asrem”.

L’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, ha quindi precisato il commissario, sarà la struttura di riferimento dell’Università per le attività assistenziali essenziali allo svolgimento della didattica e della ricerca del Dipartimento di Medicina, che potranno tuttavia essere svolte in tutti i presidi ospedalieri ed ambulatoriali. I docenti e i ricercatori del Dipartimento di Medicina ‘Vincenzo Tiberio’, potranno, eventualmente, integrare le attività di didattica e di ricerca con quelle assistenziali anche presso strutture private accreditate con il Sistema sanitario regionale, solo per quei settori per i quali sia verificata l’assenza di disponibilità di strutture assistenziali all’interno dell’Asrem

“Ovviamente – ha aggiunto Toma – le attivazioni saranno scaglionate, sulla base delle disponibilità finanziarie che avremo noi e Unimol. Di certo c’è voglia di fare di più e meglio, per far sbocciare la sanità molisana. Il Policlinico universitario? Credo sia un obiettivo possibile, ma dopo l’uscita del Molise dal commissariamento”.

Obiettivi di crescita anche per l’Unimol, che quest’anno festeggia i 40 anni, come ha anticipato il rettore Brunese e che raccoglie risultati positivi: un aumento dell’8% delle immatricolazioni e l’85% dei laureati dell’ateneo molisano che entrano nelle Scuole di specializzazione con la loro prima scelta.

“L’intesa del nostro Ateneo con la Regione Molise pone, innanzitutto, le basi per la messa in sicurezza del corso di laurea in Medicina che conta 120 posti disponibili all’anno, di cui oggi circa il 45% di fuori regione. È un dato, quest’ultimo, che rappresenta una risposta importante da parte dei non molisani – ha detto Brunese – Puntiamo ad avere 40 o 50 contratti per medici di formazione specialistica l’anno pagati dal Ministero dell’Università, per consentire ai nostri laureati di fare il percorso all’interno della nostra rete ospedaliera, anche grazie alle borse per le scuole di specializzazione che noi chiediamo. Quest’anno ne abbiamo ottenuti 20, ma il nostro obiettivo è di giungere a 50 a regime, in modo da poter avere nell’arco di cinque o sei anni 200 medici pagati dal Ministero, elevando il livello della nostra proposta formativa”.

Carmen Sepede