Isernia, fuori dalla Giunta: l’ex assessore Scarabeo racconta la sua verità

Un momento della conferenza stampa

In conferenza stampa ha ripercorso i momenti più significativi della sua permanenza nell’esecutivo Castrataro: “Profonda amarezza per una una pagina nera nella vita amministrativa del Comune” GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


ISERNIA. “Una pagina nera nella vita amministrativa di Isernia”. Così l’ex assessore comunale Francesca Scarabeo ha definito la sua estromissione dalla Giunta al termine della conferenza stampa tenuta questo pomeriggio nella sala gialla della Provincia per raccontare la sua verità. Il primo pensiero per i suoi elettori, le 279 persone che le hanno dato fiducia, facendola risultare prima eletta della lista Isernia Futura.

Poi ha ripercorso i passaggi più significativi della sua permanenza nell’Esecutivo, stilando l’elenco di quanto fatto, pur avendo una delega che lei ha definito monca: dai tamponi a tappeto nelle scuole nei giorni più difficili del Covid all’impegno per le vaccinazioni alle persone allettate, passando per il nuovo menu della mensa e i progetti con le scuole. Poi le criticità, come il rischio che si corso di perdere la facoltà di Infermieristica.

Ma poi cosa è accaduto? “Ho cercato con tutte le mie forze di superare il mio malessere all’interno dell’amministrazione – ha detto – Ho riconsegnato le deleghe perché mi sono accorta di non aver alcun ruolo e, in ambito sanitario, ognuno faceva quel che voleva. Credo che se un’assessore ha una delega, questa deve essere piena e libera. Assistere a continue entrate a gamba tesa in quella che era la mia delega è stata a mio avviso una cosa scorretta”. E, infine, si è rivolta al sindaco. “Sono stata ingannata perché lui mi ha voluto nella sua lista – ha detto – e sapeva benissimo come penso e agisco: senza compromessi e per un azione politica forte e decisa. Lui dovrebbe chiedere scusa ai 279 cittadini che mi hanno votato e che sono stati cacciati con me. Spero che completerà un progetto per gli anziani, già pronto, che ho lasciato sulla sua scrivania”.

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