Oggi ultima giornata dell’evento in alto Molise


AGNONE. Migrazioni e cultura: ha fatto tappa ad Agnone il piccolo festival delle Spartenze.

Un’opportunità importante per il Molise e per la cittadina altomolisana, per avviare un confronto e portare al centro del dibattito pubblico e mediatico i temi dell’emigrazione attraverso le storie di chi è partito e di chi è rimasto.

Il viaggio resta il tema centrale del festival che nasce con l’intento di unire e condividere le storie dei migranti e della terra che li ha visti andare via, di creare una rete di persone e di memorie collettive. Spartire, infatti, significa partire, dividere – che è quello che fa l’emigrazione -, ma significa anche condividere soprattutto con le nuove generazioni.

Ieri, la giornata ha avuto inizio con un laboratorio aperto a grandi e piccoli, lo “SpartenzeLab-Un paese ci vuole”, ideato ed organizzato da Roberto Giglio. Bambini, ragazzi e adulti di Agnone e di paesi limitrofi si sono uniti per creare la loro cittadina. Il Festival ha da subito mostrato a tutti quello che è il suo tema: siamo Noi a costruire la comunità, Noi a valorizzare il nostro territorio.

Nel pomeriggio la conferenza stampa di presentazione della tappa molisana a cui hanno partecipato il sindaco di Agnone Daniele Saia, e la preside dell’istituto omnicomprensivo di Agnone Tonina Camperchioli. Un momento di confronto sulle difficoltà dei borghi delle aree interne spesso spopolati a seguito dei flussi migratori che, invece, vanno rivalutati perché sono delle vere palestre sociali su cui investire. Il ruolo dei giovani è fondamentale, in loro si ripone la speranza e della riscoperta di territori dalla forte identità culturale che meritano davvero di essere portati alla ribalta. Una sfida che può portare loro tante opportunità in cui esplorare anche nuovi modi di reinventarsi e di vivere i territori.

Il confronto è proseguito con il dibattito dal titolo “Cultura, Radici, Turismo e destino delle aree interne. Buone pratiche in atto e buone pratiche da adottare. Sono stati tanti i temi affrontati e i progetti virtuosi in atto raccontati e replicabili. L’ Italia è il paese delle aree interne, sono circa 4000 i paesi a rischio di spopolamento. Sarebbe una grave perdita culturale, storica, di memoria e tradizioni.

Hanno partecipato all’evento l’assessore regionale Vincenzo Cutugno, Marina Gabrieli (coordinatrice nazionale Progetto Pnrr Il Turismo delle Radici-Maeci), Nella Rescigno della cooperativa JustMo’, Rossana Tassone (sindaco di Brognaturo, paese capofila di un comitato di 10 comuni chiamato ‘terra che chiama’), Fabio Porta (parlamentare eletto all’estero), Elisa Cutuli, giornalista di Italia che Cambia e Giuseppe Sommario, direttore artistico del festival.

La giornata si è conclusa con lo spettacolo Calabria-America Andata e Ritorno. Storie di calabresi d’America con Caterina Pontradolfo e Paolo del Vecchio alla chitarra.

Il Festival prosegue anche oggi 23 ottobre. Si parlerà di cultura, radici, turismo, identità e letteratura con due appuntamenti al Teatro Italo-Argentino. In mattinata una passeggiata alla scoperta di Agnone.