Il consigliere comunale evidenzia dai banchi dell’opposizione la necessità di fare qualcosa di più: “Il decreto Molise non basta, serve altro”


ISERNIA. Non si placano le polemiche sul nuovo Programma Operativo Sanitario 2022/2024 inviato nei giorni scorsi a Roma per la valutazione da parte dei Ministeri competenti. Anche il consigliere comunale del Comune di Isernia Marco Amendola, dai banchi dell’opposizione, si unisce al coro delle critiche.

Dal Pos emerge che l’Utic resterà al Veneziale, struttura “che deve rispondere sia all’incremento di patologie cardiovascolari croniche riacutizzate (scompenso cardiaco), sia alla gestione di pazienti cardiologici che necessitano di cure semi intensive nell’ambito di un approccio multidisciplinare”. Il pomo della discordia sta però nella scelta di accorpare “il aboratorio di emodinamica di Isernia al Laboratorio Emodinamica Hub di Campobasso, in considerazione dell’attività non garantita 24/24h e 7/7gg, dei volumi di attività, degli esiti e della distanza da Campobasso, che consente di salvaguardare la golden hour richiesta per la riperfusione coronarica”.

Scelte che hanno scatenato diverse critiche, tra cui anche quella appunto di Amendola, che lancia un’ironica chiamata alle armi: “Quelli che si emozionano, quelli dei selfie, quelli del silenzio istituzionale, dove sono finiti?” E tira in ballo anche “quelli del decreto Molise”, proposta di bandiera dei neoparlamentari Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta come di tutta la coalizione di centrodestra alla tornata elettorale appena trascorsa, sottolineando che il provvedimento “non sarebbe una novità! Prima ancora c’è stato il decreto Calabria e la qualità del servizio sanitario non è migliorata. Non basta, serve altro!”

“Isernia è stata cancellata dal piano sanitario – conclude con amarezza Amendola – la città è fuori dall’offerta sanitaria per le patologie tempo/dipendenti”.