L’intervento del coordinatore dell’Ast Molise Antonio D’Alessandro, alla luce dei dati diffusi dall’Inail. I sindacati riuniti attivano una settimana di sensibilizzazione, con diverse iniziative dal 17 al 21 ottobre, che si concluderà il 22 ottobre con una manifestazione a Roma


CAMPOBASSO. La crescita economica iniziata nel 2021 e proseguita a inizio 2022, con un consequenziale aumento dell’occupazione, non accompagnata da una crescita delle tutele sui luoghi di lavoro, ha fatto risalire immediatamente in numero degli infortuni sul lavoro.

A certificarlo è l’Inail con la diffusione dei dati relativi agli infortuni che, a livello nazionale, riferisce di almeno tre morti al giorno.

Sulla questione interviene il coordinatore dell’Ast Molise, Antonio D’Alessandro, per il quale “bisogna fare molto di più per la tutela della salute e della sicurezza”.

E offre uno spaccato poco incoraggiante della situazione in Molise: “Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL tra gennaio e agosto – afferma – sono state 484.561 (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9%). Il numero degli incidenti sul lavoro in Molise, nei primi 4 mesi del 2022, ha registrato un più 57% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’aumento vertiginoso supera la media italiana. Dei 1.150 infortuni denunciati nei primi mesi dell’anno (432 in più del 2021), 808 sono avvenuti in provincia di Campobasso (+55%) e 342 in quella di Isernia (+73%). A incidere notevolmente sul numero degli infortuni è anche il sempre maggiore ricorso al lavoro precario (l’80% dei nuovi contratti di lavoro è a termine). Precarietà che spesso significa scarsa conoscenza della professione, formazione assente ed elevata ricattabilità di chi rischia di non vedersi rinnovato il contratto nel caso denunci problemi di sicurezza. Improrogabili quindi investimenti in sicurezza. È necessario lavorare sulla cultura della sicurezza, organizzando una formazione continua che parta dai percorsi scolastici. Così come non è più rinviabile il potenziamento degli enti preposti ai controlli che non possono arrivare sempre e solo quando è ormai troppo tardi”.

In proposito D’Alessandro si interroga su quanto fatto fino ad oggi, se la Regione ha convocato regolarmente e fatto operare il Comitato di coordinamento per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro previsto dall’art.7 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008.

Ed evidenzia: “La sicurezza non deve essere considerata un costo ma un investimento”.

La per queste ragioni – l’annuncio – CGIL, CISL e UIL stanno attivando una settimana di sensibilizzazione con diverse iniziative dal 17 al 21 ottobre che si concluderà il 22 ottobre con una manifestazione a Roma.