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Grida vendetta quella campagna abbonamenti così prematura e insolita dei lupi, operazione che ha fruttato al Campobasso di Gesuè e De Francesco quasi 120mila euro. Ma, purtroppo, per come si sono messe le cose e per l’atteggiamento, che pare disinteressato dello stesso Gesuè, pare che ci sia poco da fare per recuperare quei soldi.
Questo è l’aspetto più triste e indegno della vicenda Campobasso calcio. Sì, c’è ancora l’ultima tappa al Consiglio di Stato ma ormai non interessa più a nessuno. Interessa incece sapere se Gesuè intenderà uscire fuori in maniera almeno accettabile dalla situazione in cui è precipitato.
Ci sono creditori a iosa: i chirigrafari (i dipendenti e altri) si sono mossi per recuperare qualcosa rispetto alle mensilità che non sarebbero state corrisposte. Dei collaboratori a partita Iva abbiamo già scritto più volte e detto già che un paio di mesi fa, alcuni di loro hanno fatto partire le ingiunzioni di pagamento.
Quanto resta nel patrimonio di questo Campobasso alla canna del gas?
É il triste epilogo di una brutta pagina per il. calcio cittadino. La battaglia per recuperare il recuperabile è appena partita. La gente campobassana, che ha concesso tanta fiducia a un club che si è dimostrato disorganizzato e poco chiaro, non meritava questo. La speranza è che le parole dette dal sindaco Gravina a ragion veduta “sembrano esserci poche speranze per i rimborsi” siano smentite da fatti nuovi e inattesi.
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