L’evento in occasione del settembre isernino, in collaborazione con Sm’Art – l’arte sm! e con il patrocinio del Comune di Isernia


ISERNIA. La galleria Spazio Arte Petrecca è lieta di presentare, in occasione del settembre isernino, in collaborazione con SM’ART- l’arte sm! e con il patrocinio del Comune di Isernia, la personale d’arte di Domenico Silvestri. A cura dello Spazio Arte Petrecca, vede come direttore artistico Gennaro Petrecca, con l’edizione critica di Carmen D’Antonino. La mostra sarà aperta dal 9 al 27 settembre, dal martedì al sabato, dalle 18 alle 20.

Il vernissage è previsto il giorno venerdì 9 settembre alle ore 18.30 presso le sale della Galleria in Corso Marcelli 180 a Isernia. Interverranno l’artista domenico silvestri, la storica dell’arte Carmen D’Antonino, insieme all’avvocato Gennaro Petrecca.

Nato il 28 agosto 1974 a Livigno, Silvestri attualmente vive e lavora tra Livigno e Morbegno. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bergamo e Milano. Allievo di Anke Doberauer presso Hochschule der Bildenden Kunste, München. Assistente di Susanne Ludwig a Berlino. Ha Accumulato esperienze professionali nel recupero di edifici di pregio storico sia all’estero che in Italia. “Non ho un tema, non perseguo una ricerca che possa salvare qualcuno o qualcosa. Non ci sono temi, ma eventi – spiega – Siano essi banali, personali oppure familiari. Eventi nazionali quanto internazionali. Tutti sono accompagnati da immagini ed alcune di esse, per ragioni a me sconosciute, sfuggono dalla retorica, dalla pornografica monovalenza. Fluiscono veloci. Queste immagini mi sollecitano, mi spingono ad usarle. Una scelta istintiva. Approdare poi sulla superficie della tela dove assemblare, unire o alterare le immagini scelte. Rubate per un utilizzo improprio. Il tentativo, dall’ingenuo sapore infantile, di evidenziare aspetti che mi sembra di vedere, siano essi ironici, caustici o irriverenti. Immagini, forse per caso, che sfuggono alla griglia del compiaciuto e certo accordo. La pittura, gesto antico, trasla queste immagini e relativi eventi su di una dimensione altra dal contingente e mi pare il modo migliore per mostrare quel rumore di fondo, quella vibrazione non definibile né incasellabile. Non più evento, ma nemmeno tema”.