L’ associazione internazionale no profit interviene sulla questione, resa urgente dalla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina


TERMOLI. ‘No al nucleare e ai combustibili fossili, sì alle energie rinnovabili’: questa la sostanza della nota appello dell’associazione Slow Food di Termoli ai candidati per il Molise alle prossime elezioni Politiche.

“Nel rispetto dei valori dell’associazione, – recita il comunicato riportato da Primonumero – la Condotta Slow Food di Termoli rivolge un appello a tutti i candidati in Molise, di Camera e Senato, alle Elezioni Politiche del 25 settembre 2022, per sottoscrivere una dichiarazione a favore della tutela del suolo e per la produzione di energia pulita da realizzare nella nostra regione nel rispetto dell’ambiente. La guerra in Ucraina ha acuito e reso più evidenti due problemi da tempo al centro della politica mondiale: la crisi energetica e la disponibilità di cibo per tutti.

Per la soluzione della crisi energetica e il contrasto ai cambiamenti climatici è diffusa la convinzione che occorra andare rapidamente al superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili prodotte principalmente attraverso il fotovoltaico alimentato dal sole e l’eolico dal vento. A livello internazionale, da sempre, è stata data l’indicazione di evitare assolutamente di collocare i pannelli fotovoltaici e impianti eolici su terreni agricoli destinati alla coltivazione di piante e all’allevamento di animali per uso alimentare, salvaguardando così la produzione di cibo.

In contraddizione con quanto detto finora, e in contrasto con precise disposizioni di legge, in Molise, attualmente, sono state avanzate richieste per istallare pannelli fotovoltaici su circa 2000 ettari di terreni agricoli feritili, spesso irrigui, collocati nel Basso Molise. Si tratta di richieste inaccettabili, ancora più assurde se si tiene conto che in Molise ci sono circa 36.000 ettari di terreni classificati come non agricoli dove, volendo, l’istallazione di pannelli fotovoltaici e parchi eolici potrebbe avvenire senza danno per la collettività. La nostra società ha assolutamente bisogno di energia ma vi è il forte sospetto che attraverso scelte volutamente sbagliate si voglia convincere l’opinione pubblica che non esistano reali alternative all’utilizzo dei combustibili fossili o, peggio ancora, alla produzione di energia da fonte nucleare.

Non è un caso che questa campagna elettorale è stata aperta con dichiarazioni di importanti esponenti politici a favore della costruzione di centrali nucleari. E, ancora una volta, uno dei siti dove ubicare un impianto nucleare viene individuato nel Molise, a Termoli. Le centrali nucleari pongono gravi problemi, ancora non risolti, per quanto riguarda la sicurezza con pesanti condizionamenti sullo sviluppo dei territori coinvolti. Inoltre e questo è un aspetto finora poco considerato, gli impianti nucleari, in caso di guerra, posso venire utilizzati come armi improprie per condizionare l’esito del conflitto, come dimostra la situazione che si è venuta a creare in Ucraina intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, seguita con grande preoccupazione da tutta la comunità internazionale.

Il fatto che esponenti politici, candidati a governare il Paese dopo le prossime elezioni, si dichiarino favorevoli alla scelta nucleare pone un inquietante interrogativo sul rispetto delle regole democratiche che li animano. Infatti, per ben due volte, attraverso dei referendum, il popolo italiano ha chiaramente detto “NO!” alla scelta della produzione di energia elettrica da fonte nucleare. La prima volta l’8 novembre 1987 quando il quesito contro la localizzazione delle centrali nucleari ottenne l’80,57% e poi il 12 giugno 2011 quando la posizione contro il nucleare arrivò al 94,75%, con un incremento di oltre il 14% di voti rispetto al referendum del 1987.

In tutti e due in casi in Molise la percentuale di voti contrari fu superiore a quella nazionale con l’82,29% nel 1987 e il 96,77% nel 2011. Va anche ricordato che nel 1987 il Molise diede un fortissimo contributo alla lotta contro il nucleare in Italia con la mobilitazione di tutta la popolazione che si oppose con decisione alla volontà del Governo di costruire due centrali da 1000 MW ciascuna nel Basso Molise.

La scelta di riproporre il nucleare, oltre che antidemocratica, è chiaramente inadeguata e inefficace per affrontare, in tempi brevi, la carenza di energia nella quale ci troviamo. Infatti, nella migliore delle ipotesi, anche se si iniziasse subito a costruire le nuove centrali, queste entrerebbero in funzione fra 10 anni, il tempo minimo necessario per la loro realizzazione. Quindi, il loro contributo nell’immediato, al superamento dell’attuale crisi energetica, sarebbe nullo. Il Molise non intende sottrarsi all’impegno di contribuire al fabbisogno energetico nazionale, attraverso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rispettose dell’ambiente, come dimostrano le comunità energetiche costituite in diversi comuni e attraverso la realizzazione in Adriatico, davanti alla costa molisana, di impianti eolici offshore proposta da alcune associazioni. Senza sottovalutare che già oggi, quasi due terzi dell’energia prodotta nella nostra regione viene distribuita e consumata fuori dal Molise.

Sulla base delle considerazioni suesposte la Condotta Slow Food di Termoli chiede ai candidati in Molise alle Elezioni Politiche del 25 settembre 2022 di sottoscrivere la seguente dichiarazione:

La/il sottoscritta/o, candidata/o in Molise alle Elezioni Politiche del 25 settembre 2022, condividendo l’appello rivolto dalla Condotta Slow Food di Termoli “A favore della tutela dell’ambiente per lo sviluppo del Molise!”, dichiara di impegnarsi per:

1) impedire che la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici in Molise avvenga su terreni fertili vocati alla produzione e all’allevamento di specie vegetali e animali di pregio che da sempre caratterizzano l’elevata qualità dei prodotti dell’enogastronomia molisana e rappresentano un’importante fonte di reddito per le imprese e i lavoratori interessati, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico della regione.

2) impedire che, nel rispetto dei risultati referendari del 1987 e del 2011, con i quali la maggioranza dei cittadini italiani ha democraticamente espresso la propria volontà, non si proceda a promuovere la costruzione di impianti per la produzione di energia attraverso la fissione nucleare.

Le posizioni dei candidati che vorranno aderire e sottoscrivere la nostra dichiarazione saranno rese pubbliche per fornire concreti elementi di conoscenza e valutazione agli elettori. La mancata risposta verrà intesa come posizione contraria. Per contatti e per l’invio di adesioni utilizzare il seguente indirizzo e-mail: termoli@network.slowfood.it