I maggiorenti locali, tra cui l’eurodeputato Patriciello e gli eletti in Consiglio regionale, spingono per la deputata uscente nel maggioritario alla Camera, facendo leva sui risultati ottenuti dal partito negli ultimi anni con lei alla guida


CAMPOBASSO-ISERNIA. Riconoscenza del lavoro sul territorio, dove gli appuntamenti elettorali hanno sempre premiato Forza Italia. Da quando c’è Annaelsa Tartaglione come coordinatrice regionale del partito, in Molise gli azzurri hanno fatto incetta di preferenze: 16,10 per cento alle Politiche del 2018; 15 per cento alle Europee del 2009, rispetto alla media nazionale dell’8 per cento, anche grazie alle oltre 79mila preferenze dell’eurodeputato Aldo Patriciello; 16,8 per cento alle Comunali di Isernia nel 2021, con Fi primo partito. Di qui la ‘necessità’ di premiarla con la candidatura nel collegio uninominale della Camera in Molise, considerato blindato dai sondaggi: Tartaglione nel maggioritario significherebbe elezione certa e dignità politica per un territorio altrimenti ridotto a mera terra di conquista.

Questo il senso di una lettera inviata a Berlusconi e Tajani, presidente e coordinatore nazionale di Fi, a firma dei‘notabili’ molisani del partito, tra cui l’eurodeputato Patriciello e gli eletti in Consiglio regionale Roberto Di Baggio, Nicola Cavaliere e Armandino D’Egidio. Toni garbati, ma fermi: la candidatura nell’uninominale – e non nel proporzionale, dove l’elezione è a rischio – sarebbe il prosieguo di un lavoro prezioso fatto negli anni sul territorio. Una missiva, in sostanza, che chiederebbe a Forza Italia di far valere i propri ‘diritti’ nell’ambito degli accordi di ripartizione dei seggi, sacrificando così – in Molise – uno dei 15 collegi garantiti ai moderati. Nel caso specifico, non candidare Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, e mettere al posto suo la Tartaglione. Cosa accadrà fino alla fine, ovvero domani sera, 22 agosto, alle ore 20, è ancora tutto da capire. I nomi vengono spostati di continuo di casella in casella e di regione in regione. In un centrodestra che punta a fare da asso pigliatutto il 25 settembre, sbagliare i nomi dei candidati sui territori non è più possibile.