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La Molisana Magnolia, un po’ di Argentina nello staff col preparatore Brandoni

Il suo percorso iniziato in patria col volley in rosa. Seconda esperienza cestistica dopo l’Ennebici nel torneo di B maschile


CAMPOBASSO. Dalla svolta chiamata Carolina Sanchez in poi, ogni stagione in casa La Molisana Magnolia Basket Campobasso deve avere con sé un po’ di Argentina. Per quello che sarà il terzo torneo nella massima serie cestistica in rosa, se non ci sarà all’interno dell’organico, la nazione sudamericana sarà ben rappresentata nello staff tecnico con il preparatore fisico Walter Alberto Brandoni.

A TUTTO SPORT Nato a Monte Maìz, il cinquantaduenne, ormai campobassano d’adozione, docente di educazione fisica ha iniziato la sua avventura a stretto contatto con il mondo dello sport agonistico in patria con la pallavolo femminile. Arrivato poi in Italia, si è stabilito in Molise ha fatto parte dello staff della Monti del Matese nella A femminile di calcio, figurando poi – sempre nel mondo calcistico – in tanti team di serie D in regione (Trivento e Campobasso tra gli altri), nel futsal (la Chaminade di serie B) ed anche nel basket maschile (l’Ennebici in B), nonché nel tennis (sia con la Federtennis che con la federazione internazionale, per cui ha conseguito la status di preparatore fisico di secondo grado).

TANTA GRATITUDINE Ed ora l’avventura col team dei fiori d’acciaio, “per cui – spiega – mi sento di tributare il mio grazie a Mimmo Sabatelli che ha dimostrato grande fiducia in me al pari del club che mi ha voluto nell’organico. Mi auguro che i nostri comuni obiettivi possano realizzarsi appieno”.

FRONTE ROSA Con l’esperienza con il club rossoblù, così, Brandoni andrà a completare l’intero ‘arco costituzionale’ dei maggiori sport di squadra al femminile dopo pallavolo e calcio. “Senz’altro sarà un’altra esperienza rilevante che si aggiunge a quelle che ho fatto tra Argentina ed Italia. Differenze con il mondo maschile? Ritengo che alla base sia necessario comprendere le peculiarità dei generi a livello comportamentale, organico e fisiologico, aspetti che vanno sempre studiati e soppesati. Senz’altro questa per me sarà l’occasione per allargare le conoscenze e riuscire a migliorare ulteriormente”.

DNA GAUCHO Nello specifico, poi, circa le qualità che cercherà di far emergere col gruppo rossoblù, Brandoni va diretto al punto.

«Le squadre con cui ho lavorato – argomenta – hanno sempre avuto quali caratteristiche base la velocità, l’aggressività e tanta resistenza in base agli impegni da portare avanti, ma più in generale questi aspetti saranno oggetto di continuo confronto e coordinamento con lo staff tecnico e con il capo allenatore Mimmo Sabatelli, cui spetterà il quadro delle direttive».

COMPITI A CASA Una volta definito l’incarico, tra l’altro, in questi giorni Brandoni inizierà a confrontarsi anche con le singole giocatrici rossoblù.

“In queste ore inizierò a contattare le ragazze – spiega – per definire con ognuna di loro un piano personalizzato per arrivare nel miglior modo possibile al via della stagione. Senz’altro, però, quando si ha a che fare con atlete impegnate nella massima serie, siamo a confronto con elementi particolarmente attenti alle loro condizioni fisiche e determinate, non solo agonisticamente, ma anche mentalmente, ad essere pronte a quanto verrà loro materialmente richiesto, puntando ad avere un’assoluta linea di continuità con quanto fatto in precedenza”.

FRONTE GIOVANILE Non solo prima squadra, però, nel lavoro di Brandoni, ma anche forte attenzione al vivaio con un piano di allenamenti personalizzati in itinere per ogni giocatrice della cantera. «Abbiamo programmato una riunione con il club per definire la tipologia di giocatrici e la necessità delle qualità che devono emergere dal materiale umano a disposizione. In tal senso, in base alle esigenze, definiremo tabelle specifiche per pianificare a livello non solo annuale, ma direi pluriennale, il percorso di crescita delle giovani promesse che faranno parte del nostro settore giovanile».

CORAZON ARGENTINO Parole, tra l’altro, che lasciano ben intendere il temperamento di base di ogni professionista dello sport sudamericano in generale ed argentino in particolare. “Il nostro modello sportivo – chiosa – è quello di atleti che, in qualsiasi disciplina, mettono sul campo agonismo, carattere e dinamicità perché c’è forte la volontà di venire in Europa per mettersi in luce nel proprio settore specifico, così da porsi sempre obiettivi prestigiosi e vivere quotidianamente nella rincorsa di questi. Sono caratteristiche congenite alla base del nostro Dna ed è forse questo un segreto dell’indole vincente di tanti atleti e tecnici della mia nazione”.

Carmen

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