Nei loro confronti è scattato anche il Daspo. Col volto coperto hanno lanciato fumogeni e creato scompiglio allo stadio


ISERNIA/VENAFRO. Denuncia e Daspo per sei tifosi violenti. Grazie a una articolata attività di indagine gli uomini della Digos della Questura di Isernia hanno identificato gli autori degli episodi che si sono registrati durante la partita disputata allo stadio Del Prete di Venafro il 18 maggio scorso.

I tifosi dell’Insieme Formia sono accusati in concorso e a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, uso di mezzi idonei a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona e lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive.

Chiuse le indagini della Digos

I fatti nel corso dell’incontro tra le squadre Cassino Calcio 1924 e Insieme Formia disputato in campo neutro presso lo stadio di Venafro a causa dell’indisponibilità dell’impianto di Cassino.

Incontro finito in parità, ma molto sentito in quanto rappresentante un vero e proprio spareggio salvezza. Nel corso delle operazioni di deflusso, alcuni tifosi, noncuranti degli ordini impartiti loro dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, dopo essersi coperti il volto per non farsi identificare, sono scesi dai veicoli nei pressi dello stadio ed hanno tentato di aggredire alcuni passanti.

Solo il tempestivo intervento dei poliziotti della Digos di Isernia ha permesso di interrompere l’azione criminale. I sei a quel punto si sono scagliati contro un’auto posteggiata lungo la strada e divenuta bersaglio della furia violenta dei facinorosi i quali, non contenti, dopo aver lanciato diversi fumogeni, hanno colpito la stessa con calci e pugni danneggiandone vistosamente la carrozzeria.

Le minuziose indagini svolte nei giorni successivi dagli agenti della Digos della Questura pentra, sotto la direzione del dottor Pasquale Marcovecchio, grazie anche al prezioso aiuto fornito dalle videoriprese effettuate dal personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, hanno consentito di dare un volto e un nome ai responsabili.

Nei confronti dei i 6 tifosi – di età compresa tra i 27 ed i 37 anni – terminata l’ulteriore fase istruttoria ad opera della Divisione di Polizia Anticrimine – il questore Macrì ha emanato i relativi provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni ed agli impianti sportivi, che avranno durata da 1 a 5 anni, a seconda della gravità dei fatti commessi e delle rispettive posizioni dei singoli destinatari.

Per due dei tifosi ‘daspati’, essendo stati in precedenza già colpiti da tale misura, è scattata la recidiva e per tale motivo sono stati proposti anche per l’obbligo di presentazione alla P.G. durante gli incontri di calcio in interesse (in particolare al 15° del primo tempo e del secondo tempo).

Il procedimento penale si trova, ora, nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali, i denunciati avranno tutte le opportunità e gli strumenti forniti dal Codice di procedura penale per far valere le proprie tesi difensive.