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Bilancio, Sabusco tende la mano al M5s. Tensione con Colagiovanni che cade a terra: “Solo uno scivolone”

L’episodio questo pomeriggio in Consiglio comunale. Tensione politica tra i due ex amministratori e parole grosse, dopo l’approvazione del regolamento che consente di partecipare alle sedute anche da remoto


CAMPOBASSO. Consigliere di minoranza ‘tende la mano’ al M5s, sulla richiesta di verifica del numero legale che avrebbe fatto cadere la seduta dell’assise civica convocata sull’approvazione dell’assestamento di bilancio e scoppia la bagarre in aula.

Duro alterco tra Massimo Sabusco, reo di aver fatto da sponda alla maggioranza e l’ex assessore al commercio Salvatore Colagiovanni. Entrambi in Giunta nell’amministrazione Battista. Ora all’opposizione, ma su posizioni diverse. La discussione, “un duro alterco”, come lo ha definito Colagiovanni, dai banchi di Palazzo San Giorgio si è dunque spostato fuori dall’aula. Quando la seduta è proseguita perché il numero legale è stato garantito proprio dall’esponente di ‘È ora’. E qui l’episodio di cui si parla questo pomeriggio: il presunto spintone di Sabusco a Colagiovanni, caduto a terra, mentre la seduta continuava.

“Ho contestato duramente dal punto di vista politico la posizione di Sabusco, ma voglio precisare che non c’è stata nessuna spinta – ha dichiarato Colagiovanni – sono caduto perché ho le scarpe scivolose. Probabilmente sarei caduto lo stesso anche se non avessi avuto la discussione con Sabusco”.

L’episodio, che ha portato il presidente del Consiglio Tonino Guglielmi a interrompere per qualche minuto la seduta, è avvenuto subito dopo l’approvazione del regolamento delle riunioni, a cui ora si potrà partecipare anche da remoto. Scelta duramente contestata dalla minoranza, con il capogruppo del Pd Giose Trivisonno che ha presentato una pregiudiziale, respinta.

“Un disgustoso, discusso e discutibile regolamento – così lo ha definito il capogruppo della Lega Alberto Tramontano – che concede ai consiglieri di poter partecipare al Consiglio comunale e alle Commissioni consiliari collegandosi da remoto, da qualsiasi luogo, anche in condizioni di non emergenzialità. Viene colpito al cuore lo status dei consiglieri comunali: viene riconosciuto un privilegio per assecondare esigenze personali. A Campobasso ormai si è arrivati ad un livello di rispetto delle istituzioni pari a zero. Si decide per far stare comodi quei consiglieri che per mille ragioni potranno starsene a casa, pagati con soldi pubblici, per assolvere al proprio mandato politico”.

“È uno scandalo – ha concluso Tramontano – Ricorreremo al prefetto e, se necessario, agli organi giudiziari, per ristabilire decoro e decenza nell’amministrazione di Campobasso”.

C.S.

Carmen

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