di Maurizio Cavaliere
Non ha voglia di parlare di calcio, ora, ma con il solito garbo, nonostante la pesante delusione, ci risponde comunque. Se c’è un dirigente rossoblù che meno degli altri meritava che per il Campobasso Calcio finisse in questo medo, questo è Stefano De Angelis colui che in tre anni ha gestito l’area dell’acquisto e della vendita dei calciatori: il direttore sportivo.
“Faccio fatica a parlare di calcio – spiega sopraffatto dalla delusione – Devo metabolizzare il tutto perché mi sembra di vivere in un (brutto, ndr) sogno che purtroppo è stato del tutto inatteso”. Lui non lo dice ma un po’ si sente anche tradito da una vicenda così improvvisa e devastante sul piano sportivo e professionale.
“Ho evitato qualsiasi trattativa perché ho scelto di rimanere, adesso la delusione è troppo grande, tre anni di lavoro buttati, che ci avevano permesso di creare un bel patrimonio e soprattutto, si era risvegliata una grande piazza”.
La delusione di De Angelis è in fondo la delusione di tutti. Anche lui, probabilmente, si aspetta un chiarimento da chi è ancora il massimo dirigente rossoblù. “Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni – conclude quasi lasciando aperto uno spiraglio – poi si vedrà”. Magari si prosegue e lui resta più convinto che mai. La piazza lo stima: ne ha apprezzato capacità, impegno e professionalità.
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