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Casa di riposo Pistilli, il Consiglio di Stato: resta il fatto storico incontestato della mancata nomina del direttore

Dopo la rimozione del dottor Dentizzi, la pronuncia sull’appello cautelare avanzato dalla difesa del professionista


CAMPOBASSO-ROMA. Il Consiglio di Stato, pronunciandosi sull’appello cautelare avanzato dalla difesa del dottor Dentizzi, ha non solo confermato, in questa fase sommaria, l’ordinanza del Tar Molise ovvero la rimozione dell’ex Presidente ASP Pistilli, dottor Cosimo Dentizzi, ma anche evidenziato che la mancata nomina del direttore ASP è un fatto storico incontestato.

Queste le motivazioni del Consiglio: “Considerato che, ad una delibazione propria della presente fase cautelare, l’ordinanza impugnata resiste alle censure dell’appellante, poiché, al di là dell’eccepito difetto di giurisdizione che merita di essere approfondito da parte del primo giudice, resta il fatto storico incontestato della mancata nomina del direttore dell’ASP; considerato che le spese di lite del presente grado cautelare seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo; P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, sezione terza, respinge l’appello cautelare n. 4182 del 2022. Condanna la parte appellante a rifondere alle parti appellate costituite le spese di lite del presente grado cautelare, che liquida in euro 1.000,00, cadauna, oltre accessori di legge”.

Ed è proprio questo fatto storico incontestato, che fu stato posto a fondamento della decisione del Sindaco di rivedere la propria posizione venendo meno il rapporto fiduciario con lo stesso. “Si resta, dunque, in attesa della fase di merito dinanzi al TAR nella consapevolezza di aver agito nel totale rispetto della legge e dello Statuto”, ha sottolineato il sindaco Gravina.

La vicenda permette anche di sottolineare che il commissariamento dell’ASP Pistilli, voluto dalla Giunta Toma, con oneri a carico della stessa ASP, non solo era tardivo ma fondato su motivazioni non valide; ed è questa la ragione per la quale, oltre a contestarne, sia prima che dopo l’intervento dell’ANAC, i presupposti, si evidenzia l’assoluta abnormità del provvedimento, che ha posto alla guida della Pistilli, un funzionario regionale interamente pagato dall’ASP quando, al contrario, sia la legge regionale, che lo Statuto, non prevedono compensi per il Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le nuove nomine fossero, quindi, rispondenti al dettato normativo e statutario, l’ASP risulta ancora commissariata, con ogni conseguenza sia in ordine ai costi di gestione, che in ordine alle scelte gestionali che solo un direttore potrà e dovrà assumere.

Pietro

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