Crescono i disagi rispetto all’attesa per il pronunciamento del Consiglio federale (dopo domani) e poi eventualmente del Collegio di Garanzia del Coni. Domenica prossima non si andrà più in ritiro nel paese alle porte del capoluogo. Liguori piace al Monza, ma per ora non si muove foglia. Tutte le novità.


di Maurizio Cavaliere

Prende tempo il Campobasso, ma la difesa è pronta. Scade infatti oggi il termine per presentare i ricorso avverso alla decisione della Covisoc che ha respinto la domanda di iscrizione dei lupi alla prossima serie C.

La società deve giocoforza muoversi per mantenere in vita la possibilità di rientrare nel girone C dove la squadra si era meritata sul campo, e col sudore, una meritata permanenza. Se non dovesse succedere dopo domani nel Consiglio Federale, organo che si pronuncerà sul ricorso dei lupi, ci sarà l’altra possibilità (intorno al 20 luglio) con il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva. Dopo di che si entrerebbe nei meandri di un giudicato extra sportivo: quello del Tar.

Il club fa quadrato intorno a se stesso e lavora nella speranza di ottenere la risposta che tutti i tifosi si aspettano.

Ma i problemi ci sono già, infatti, in attesa che la situazione prenda una svolta definitiva, il ritiro di Vinchiaturo, programmato dalla sera del 10 luglio, è saltato e sarebbe stato posticipato di una decina di giorni e non è ancora chiaro se la squadra si allenerà comunque in quella settimana. Ma dove si allenerà, nel caso? Il 30 giugno è scaduta la convenzione con il Comune di Vinchiaturo per l’utilizzo del campo sportivo ‘Testa-Pietrangelo’ dove la società aveva confermato ufficialmente di voler tornare, anche per il ritiro. Ma ad oggi, cioè 4 giorni prima del raduno, il Campobasso non si è fatto sentire.

E’ chiaro che per la società non è facile muoversi nel clima di incertezza che si è venuto a creare. Si rema tutti dalla stessa parte e si attende fiduciosi, sebbene sia altrettanto evidente che tutto può succedere, nel bene e nel male, come in un qualsiasi processo, in questo caso sportivo.

Il direttore sportivo Stefano De Angelis ci ha detto ieri: “Per adesso aspettiamo, non ci sono novità”. E’ stata la sua risposta al nostro interessamento rispetto al mercato dei lupi in una fase così delicata.

Quello che preoccupa è il depotenziamento dei lupi in questo momento. Il potere contrattuale scende, il valore del lavoro di tutti scende, i dubbi crescono. Di ieri è la notizia di un potenziale interessamento del Monza per Michael Liguori, ma non ci sono conferme da parte di nessuno. E non è che la cosa interessi più di tanto in questo momento.

Patron Mario Gesuè non parla e non è un cattivo segno visto che il presidente, nei quasi quattro anni di reggenza, ha abituato tutti a non fare chiacchiere ma fatti. Questo è il momento più delicato della sua gestione: Gesuè si gioca la credibilità che si è conquistato con risultati importanti: non solo vittorie ma anche una certa serenità e grande affidabilità nell’organizzazione nella gestione del club. Per questo i tifosi sono rimasti scioccati dalla decisione della Covisoc, anche perché la società si era mossa nel territorio segnato dallo stesso presidente ovvero andando al risparmio ovunque, puntando ancora di più sui giovani, calcando per grandi linee quello che è stato fatto l’anno scorso. E allora perché questo intoppo? La società dice di avere le carte a posto, ma la Covisoc dice che non è così. E la Covisoc quando ti boccia lo fa in ragione di qualcosa che non è andato per il verso giusto. Ci sono delle regole da rispettare: le Federazioni sono chiare in questo senso e informano per tempo i club su quello che deve e non deve essere fatto. La rateizzazione di cui si parla è stata fatta a norma? Al momento pare di no. E sarebbe un peccato perché la società si stava muovendo bene, con il biennale a Persia, la cessione di Tenkorang per circa 200mila euro più bonus, l’acquisto del giovane Virgilio, la conferma di Zamarion e la decisione di alzare la posta (ad Avellino dicono) a 250mila euro più bonus per la cessione di Liguori. E i lavori di adeguamento allo stadio con la Regione Molise e il Comune che hanno fatto in pieno il proprio dovere? E allora: tutto questo per andare a sbattere contro un palo, anzi un paletto? Ci sono tante cose che non quadrano in questa vicenda. Il Coni potrebbe riabilitare i lupi.

In ogni caso si tratta di uno stop pesante e clamoroso che tutti speriamo possa rivelarsi un piccolissimo incidente di percorso. Perciò, probabilmente, il tecnico Mirko Cudini, che chiedeva di alzare leggermente il livello, ha deciso di lasciare, accasandosi all’Andria che non è una squadra di livello superiore rispetto ai lupi.

Ad un futuro negativo, rispetto al pronunciamento della Figc e poi del Coni non vogliamo neanche pensare. Sarebbe un disastro e certamente questa società subirebbe dei danni enormi: Gesuè sarebbe costretto a lasciare e a cedere tutto. Si chiuderebbe malissimo un mini ciclo. Ma il lupo è ancora lì che lotta e le speranze, da quello che dicono in società, ci sono. La società merita fiducia fino all’ultimo. Forza Campobasso, questo è il momento di vincere. Per davvero.