Isernia, movida ‘silenziata’: i gestori dei locali invocano un incontro urgente con l’amministrazione

In arrivo limiti alla musica ad alto volume nel centro storico. La richiesta da parte degli esercenti alla luce degli ultimi indirizzi del Comune. Il summit con ogni probabilità mercoledì prossimo

ISERNIA. Limitazione dei decibel e, in sostanza, della musica ad alto volume dal lunedì al venerdì nel centro storico di Isernia. Questo l’indirizzo che intende intraprendere il Comune con la prossima approvazione del regolamento in materia.

Una questione dibattuta anche nel corso dell’ultimo dibattito pubblico tra il sindaco Piero Castrataro, la sua giunta e gli  esponenti del Comitato del centro storico (di scena lo scorso 15 giugno sulla terrazza del Bar Centrale), in cui l’amministrazione ha manifestato la volontà di trovare un compromesso tra le esigenze dei gestori dei locali della cosiddetta movida e quelle dei residenti della zona che, dal canto loro, lamentano mancanza di tranquillità, rumori e schiamazzi che disturbano il sonno nelle ore notturne.

Ma i titolari dei locali di intrattenimento che operano nell’area (piazza Celestino V, piazza Carducci, piazza Mercato e il tratto alto di corso Marcelli) non ci stanno. Dopo due anni di restrizioni legate alla pandemia, interpretano tali paventate limitazioni come una ulteriore mannaia per le loro attività che, comunque, con un indotto di circa 80 dipendenti e con la loro capacità attrattiva, rappresentano un volano di sviluppo economico non indifferente per il centro storico e l’intera città. Per questo sono pronti a farsi valere. Ed è per questo che hanno chiesto un incontro urgente con l’amministrazione, che potrebbe tenersi mercoledì prossimo,22 giugno, nella sala Raucci.

Nell’occasione i commercianti potranno esporre le proprie perplessità e spiegare meglio le proprie istanze: bisognerà trovare un punto di equilibrio tra le giuste necessità economico-lavorative di bar e cocktail bar che, in particolare durante l’estate, vivono della movida notturna, e le altrettanto legittime esigenze riposo dei residenti.