Domenico Iannacone a Lettera 423: ecco la mia morale della storia che è la Vita

Il noto giornalista e narratore molisano, molto amato in terra natia, racconta e si racconta nelle sue esperienze a stretto contatto con le storie altrui. GUARDA IL SERVIZIO


di Pietro Ranieri

ISERNIA. “Anzitutto io non mi domando che ci faccio qui, perché io lo so: è il legame con la mia terra che mi ha riportato a Isernia”. Esordisce così ai microfoni di isNews Domenico Iannacone, giornalista molisano, scrittore, ma soprattutto narratore. Molto amato in terra natia e non solo per il suo garbo, la sua educazione e la sua umanità, Iannacone – ospite clou del festival della lettura Lettera 423 – ‘ruba’ la scena e incanta la platea numerosissima intervenuta per ascoltare le sue storie e quelle che ha incontrato nel suo cammino.

Da Pasolini e gli insegnamenti dei poeti contemporanei – “più importanti dei maestri di giornalismo”, dice dal palco – fino alle sue esperienze nel raccontare i danni dell’Ilva di Taranto e gli sfruttamenti selvaggi del territorio in Campania. Iannacone traccia un quadro a volte desolante dei problemi e delle distruzioni ambientali della Penisola, lasciando però un tratto comune, un piccolo filo luminoso: un seme di speranza, da lui trovato e raccontato in ogni territorio. Quel desiderio di cambiamento e di lotta che risiede nel cuore delle persone comuni, che lui riesce così magistralmente a tirar fuori.

Sullo schermo scorrono le immagini dei suoi servizi storici, e tra i tanti ha emozionato particolarmente la storia di Pierpaolo, 55enne che si prende cura della madre malata di Alzheimer. Ma dalle tante storie che Iannacone ha incontrato è riuscito a trovare una morale? “Io credo che ogni cosa che ci accade avrebbe il diritto di essere raccontata, e che se avessimo tutti un po’ più di curiosità forse riusciremmo a capire i bisogni degli altri”.