La Regione rende più semplici le procedure per la risoluzione contrattuale. Si chiede la convocazione delle parti sociali


CAMPOBASSO. Passi in avanti sono stati compiuti, ma al momento i lavoratori sono ancora senza stipendio. Così in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro in merito alla vertenza Atm.

I sindacati mercoledì sono state audite dalla terza commissione consiliare permanente della Regione presieduta da Aida Romagnuolo.

“Oltre ad esprimere le proprie osservazioni e criticità sul Piano Regionale di trasporti – si legge in una nota congiunta – abbiamo ancora una volta rimarcato l’urgenza di superare il sistema Molise ma soprattutto di revocare la concessione a chi espleta un servizio pubblico contravvenendo ai più elementari diritti contrattuali dei lavoratori, a cominciare dall’esigibilità delle retribuzioni e dei contributi previdenziali.

E la risposta formale della Regione non si è fatta attendere ed è arrivata a distanza di poche ore da alcune anticipazioni in tal senso fornite sempre in audizione alla stessa Commissione da parte della dirigente del Dipartimento regionale Dina Verrecchia.

Con la nota del 27 maggio, controfirmata dalla stessa dirigente del dipartimento regionale Verrecchia, la Regione Molise, richiamando la recente Legge di stabilità regionale 2022 e, nello specifico il comma 2 dell’art.7, lettera a) della L.R. n.8/2022, ha reso ancora più semplice la risoluzione contrattuale in via anticipata rispetto alla scadenza naturale nei confronti di quelle imprese concessionarie che ‘non provvedano al pagamento delle retribuzioni ai propri dipendenti entro il termine di giorni 12 decorrente dalla data di effettivo pagamento di quanto spettante per il mese precedente (…) per due volte, nell’arco di vigenza temporale del contratto’ o che omettano di rilasciare, anche per un solo mese, la dichiarazione sostitutiva attestante di non trovarsi; nelle suddette condizioni di inadempienza nei confronti dei dipendenti.

Inoltre, si legge sempre nella nota ‘le ditte devono rimettere mensilmente, unitamente alla fattura e alla documentazione probante il servizio reso come da prassi consolidata, anche la dichiarazione sostitutiva di notorietà, afferente gli incassi rispondenti al mese di competenza, pena la contestazione del documento contabile e la sospensione del pagamento del corrispettivo maturato’.

Tutto ciò rappresenta un altro piccolo passo in direzione delle legittime aspettative dei lavoratori di Atm che ad oggi però (è il caso di rammentarlo) attendono ancora le spettanze retributive di aprile e la contribuzione previdenziale integrativa dell’intero anno 2021 e per questo continueremo a mobilitarci in loro difesa e sollecitiamo in tal senso l’assessore Pallante a convocare le parti sociali”.