Il primario del Pronto Soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia: “Poteva essere una risposta momentanea, se ci fosse stata la volontà reale di rilanciare il sistema pubblico”


ISERNIA. Chiedere l’intervento di Emergency per fare fronte alle troppe criticità con cui la sanità molisana fa i conti. È rimasta inascoltata la proposta formulata lo scorso anno dal Forum in difesa della sanità pubblica di qualità e supportata dalle 13mila firme messe nero su bianco in una petizione inviata al ministro della Salute Roberto Speranza e al presidente del Consiglio Mario Draghi.

A riaccendere i riflettori sulla questione è il primario del Pronto Soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia Lucio Pastore. “Ormai – scrive in un post su Facebook – si sta celebrando l’epilogo della fase distruttiva del sistema sanitario pubblico molisano.

Nell’osservare questa ultima fase voglio ricordare come il Forum in difesa della sanità pubblica di qualità, costatata la drammatica situazione molisana, promosse circa un anno fa la proposta di coinvolgere Emergency per sopperire alle carenze di organico che non trovavano e non trovano soluzione. Si propose Emergency perché era già stata autorizzata ad andare in Calabria. Nessun partito politico si è impegnato per far venire Emergency. Tutti si sono comportati come muro di gomma.

Ora la situazione è senza speranza con un’agonia che può generare il collasso di tutto il sistema. Perché scrivo questo? Per ricordare a tutti- sottolinea Pastore –  che anche quando si prospettano soluzioni temporanee concrete e possibili, il mondo politico ed istituzionale le rifiutano. Emergency poteva essere una risposta momentanea, se ci fosse stata la volontà reale di rilanciare il sistema pubblico. Tuttavia né Speranza e nessun partito politico vogliono rilanciare realmente il sistema pubblico e, per questo motivo, anche proposte concrete e realizzabili sono state fatte decadere.

È volontà di privatizzare la sanità e qualunque scelta che potesse interferire con questa linea politica doveva essere annullata.

Ora si fanno le periodiche sceneggiate per la drammatica situazione dei Pronto Soccorso o perché progressivamente chiuderanno i vari reparti.

Ricordatevi sempre che questo sta avvenendo per scelte politiche di tutti e non per volontà del destino. Che la memoria – conclude il primario – non vi tradisca in futuro quando curarsi non sarà più un diritto di tutti”.