Isernia, la Bcc antidoto all’isolamento dei territori: Gravina detta la linea nel post pandemia

Incontro in presenza ieri all’auditorium con i soci della zona pentra e alto Sangro. Il vicepresidente nazionale della Banca nonché vertice della Federcalcio rivendica il ruolo del credito cooperativo nello sviluppo locale. Costituito un Comitato locale con presidente Pasqualino Piersimoni. GUARDA LE VIDEOINTERVISTE


ISERNIA. Grande partecipazione per l’incontro della Bcc di Roma con i soci della zona Isernia-alto Sangro, primo evento in presenza dopo lo stop dettato dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Ieri pomeriggio l’evento all’auditorium ‘Unità d’Italia’ di Isernia, con la partecipazione straordinaria del vicepresidente nazionale della Banca di Credito Cooperativo, Gabriele Gravina, già presidente della Federazione italiana giuoco calcio. Ad accoglierlo insieme agli altri vertici nazionali della banca, il sindaco di Isernia Piero Castrataro e il presidente della Regione Donato Toma.

L’occasione è stata anche quella per ufficializzare la costituzione di un Comitato locale della Bcc sul capoluogo pentro, con presidente l’imprenditore Pasqualino Piersimoni  – che già tre anni fa aveva fortemente caldeggiato un incontro dei soci su Isernia – e con membri il manager Romolo D’Orazio e il dottore commercialista Cristian Lombardozzi. Un incarico di prestigio, il loro, cui sarà affidato un budget per iniziative di pubblicità e di beneficenza/solidarietà sul territorio: potranno così contribuire a finanziare iniziative (non per forza da parte di correntisti della banca) che abbiano ricadute sociali di una certa portata sul territorio, contribuendo a farlo crescere grazie al supporto della banca.

Gravina ha subito posto l’accento sul recupero delle relazioni a due danni dallo stop forzato. “Veniamo da due anni di privazioni – queste le sue parole – che ci hanno allontanato dal senso della partecipazione, dell’aggregazione e che ci hanno fatto perdere uno dei beni primari, che è quello delle relazioni. La Bcc con il suo spirito di cooperazione rappresenta l’antidoto a quella forma di isolamento dettata dalla pandemia. Economicamente e finanziariamente è un istituto che può dare davvero una grande spinta per lo sviluppo del territorio e lo fa valorizzando sempre di più quelli che sono gli aspetti fondamentali dello stare insieme, ma soprattutto del ‘valore’ dei valori, che è qualcosa di molto importante per il senso del credito cooperativo”. 

Inevitabile poi una battuta sulla mancata partecipazione ai Mondiali della Nazionale italiana. Per il vertice della Federcalcio non è tutto da buttare dopo anni di lavoro, ma sulla fantasiosa ipotesi di ripescaggio ‘grazie’ alla crisi internazionale se la ride amaramente: “Non scherziamo, pensiamo a lavorare”.

Tornando all’importanza dell’incontro con i soci della banca, come spiegato dal dottor Maurizio Longhi – altro vicepresidente nazionale insieme a Gravina – a oltre due anni dall’inizio della pandemia il contatto con il territorio “si è rivelato più che mai una necessità per noi. Non avremmo mai pensato di dover stare per oltre due anni distanti dai territori: noi siamo una banca del territorio, della vicinanza, dei contatti, delle persone, della stretta di mano, una banca che vive delle azioni sul territorio e per noi l’isolamento è stata una mancanza, una privazione. Abbiamo voluto fortemente tornare sul territorio e la nostra è stata una decisione coraggiosa, presa a febbraio, quando non sapevamo quale sarebbe stata l’evoluzione della pandemia”. E la scommessa è stata vinta, vista anche l’ottima risposta in termini di ‘pubblico’ presente.

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A Isernia, del resto, la Bcc – presente in quattro regioni in Italia – ha aperto una filiale il 5 novembre 2020, nel pieno dell’emergenza. Come ricordato dal direttore generale dell’istituto, il dottor Roberto Gandolfo, “abbiamo trovato una situazione positiva, di vivacità economica e abbiamo finanziato tante iniziative, appoggiando attività produttive e famiglie. La raccolta sta andando benissimo. Forse anche perché noi non abbiamo mai chiuso le filiali e Isernia, dove siamo andati in controtendenza, ne è una bella testimonianza” dopo appena un anno e mezzo. Nulla vieta pertanto, pur nell’ottica della massima prudenza, che se il mercato lo permetterà in futuro possano essere aperti anche altri sportelli, consentendo alla Bcc di rafforzare la sua presenza.