Si è parlato tanto delle reti subite dalla squadra rossoblù e poco della prodezza del reparto offensivo che è il 15esimo attacco tra le sessanta formazioni di Lega Pro e il primo in assoluto tra quelle arrivate sotto la settima posizione. Nel raggruppamento C solo Palermo, Foggia, Catanzaro e Bari hanno fatto meglio: con Cudini ci siamo tutti divertiti.


di Maurizio Cavaliere

Sul podio ci sono Palermo, Foggia e Catanzaro. Poi la corazzata Bari e, a sorpresa, il Campobasso di Cudini. No, non è la classifica del girone C che si avvia a scrivere l’ultima pagina, ma quella dei migliori attacchi.

Cinquanta gol per il Lupo, due in meno di chi ha vinto il campionato: una enormità per una squadra che ha lottato per la salvezza diretta fino alla terz’ultima di campionato.

Campobasso che concluderà il torneo al dodicesimo posto, a meno che domenica prossima, col Potenzia, arrivi la sconfitta o un pari e contemporaneamente il Latina, a quota 42, cioè un punto sotto, vinca in casa del Monterosi.

Sono queste – la posizione finale e il quasi podio nella statistica dei gol realizzati – gli ultimi due obiettivi da confermare e conquistare. Sarebbero traguardi importanti che tuttavia il Campobasso proverà a centrare con la serenità di chi sa di aver già vinto la sua scommessa.

Alla voce gol fatti le insidie si chiamerebbero Francavilla Fontana e Turris, attualmente due gol (48 in totale) dietro ai lupo.

I rossoblù hanno buone possibilità di farcela contro una squadra, il Potenza, che non ha più nulla da chiedere, avendo pure lei centrato la salvezza.

Sarà una giornata di festa senza assilli di classifica a Selvapiana, eccezione alla regola di una formula, quelle della serie C, che permette a quasi tutte le formazione in lizza di lottare per un obiettivo fino all’ultima giornata. Il Campobasso, beatamente sospeso tra playoff e playout, vorrà congedarsi dai tifosi amici con una prestazione da ricordare. Nonostante la sconfitta netta di Catanzaro, i giocatori rossoblù, sempre pronti a mettersi in luce, volevano realmente i playoff (ci provavano, quantomeno) e, anche domenica, faranno per intero il proprio dovere, sperando che il colpo d’occhio dello stadio sia degno di menzione.

Ci si attende una partita ricca di spettacolo e di gol, aspetti cui il Campobasso ci ha abituato da mesi, ormai.

A proposito di gol, tanto si è scritto giustamente sulla debole tenuta difensiva dei lupi, che per lunghi tratti sono stati la difesa più perforata dei tre gironi di LegaPro. Spesso i gol incassati hanno portato a sconfitte inattese, con la squadra in vantaggio e poi tradita da errori di inesperienza che hanno compromesso giocate e punteggio. L’età media bassissima dei calciatori, quasi tutti esordienti in terza serie, ha giocato un ruolo decisivo in questo campionato, nel bene e nel male ma, alla fine la bilancia è saldamente in attivo.

Non si è invece scritto abbastanza dell’aspetto statistico forse più incoraggiante di questo Campobasso, ovvero la capacità di andare a bersaglio in maniera fluida e convinta.  I rossoblù vantano il 15esimo miglior attacco tra le 60 squadre di serie C e il primo tra quelle posizionate sotto il settimo posto, cioè fra tutte le formazioni di seconda e terza fascia. Una squadra a volte sbilanciata il Campobasso di Cudini, ma anche capace di giocare bene. Ci siamo divertiti tutti guardando i lupi arrembare sbarazzini su qualsiasi campo, ad ogni latitudine, anche quando i risultati non sono stati favorevoli. Perciò il lavoro fatto da Cudini e De Angelis assume un valore notevole. Giocare bene, cioè con scambi rapidi e in verticale, protesi spesso in avanti, costruendo tante azioni-gol e, al contempo, salvarsi senza l’ausilio dei playout rappresenta tanto oggi, nel presente e in prospettiva futura.

Oggettivamente, alla vigilia del campionato, era impossibile chiedere di più.