Il Comune si stringe intorno alla famiglia per la morte della 47enne in Lussemburgo, cui sarebbero stati sottratti 3mila euro


PETACCIATO-LUSSEMBURGO. Saranno l’autopsia e i filmati delle telecamere al vaglio delle forze dell’ordine a fare luce sulla morte di Sonia Di Pinto, la 47enne trovata morta nella mattinata di Pasqua in un ristorante a Lussemburgo, capitale dell’omonimo Stato, dove la donna lavorava. Originaria di Petacciato, Di Pinto era emigrata all’estero già da molti anni ma nel suo paese aveva lasciato un bel ricordo tra tutti, anche grazie al suo impegno nel volontariato.

Il sindaco Roberto Di Pardo, dal profilo Facebook del Comune, ha voluto esprimere il cordoglio dell’amministrazione e dell’intera cittadinanza “per la tragica e improvvisa scomparsa di Sonia. Il dolore, lo smarrimento sono i sentimenti prevalenti dell’intera comunità di Petacciato, che si stringe intorno ai genitori e ai fratelli per questa tragedia che lascia tutti nello sconcerto. A loro vanno le nostre più sentite condoglianze”.

Di Pinto è stata trovata nel seminterrato del locale pizzeria in cui prestava servizio con una profonda ferita alla testa, probabilmente inferta con un corpo contundente. L’ipotesi prevalente, tra gli investigatori, è che si sia trattato di una rapina finita male, vista che alla donna sarebbero stati sottratti 3mila euro.

I familiari della donna hanno raggiunto in queste ore il Lussemburgo, dove ad attenderli c’è Sauro Diogenici, compagno di Sonia, con la quale viveva a Esch-sur-Alzette. Incredulo, in queste ore ha postato diversi dell’amata ricordi su Facebook: “Non posso ancora crederci. Eravamo felici, mi hanno strappato l’anima, sei stata sempre la migliore tra noi due, non riesco ad accettarlo”, ha scritto in un breve post condividendo la foto di Sonia.