Il Presidente della Regione Donato Toma ‘informa’ i colleghi consiglieri: “Le partorienti del Basso Molise dovranno avere l’alternativa”.


Non sarà facile mantenere in vita il punto nascite dell’ospedale di Termoli che si avvia alla temuta chiusura definitiva, costretto a fare i conti con numeri molto al di sotto rispetto ai limiti stabiliti per tenerlo aperto (500 nascite). L’eventualità piuttosto concreta di perdere un nuovo presidio all’interno del sistema sanitario porta le istituzioni regionali politiche e della sanità a spostare l’impegno verso un nuovo obiettivo: quello di garantire alle donne e alle famiglie del Basso Molise di avere alternative valide all’interno di un piano e di una programmazione differente.

“Ho fatto notare che la sentenza di merito del Tar – ha detto oggi il Presidente Toma informando i colleghi del Consiglio regionale – non prevede la possibilità di chiusura. Tuttavia, se il Punto nascita di Termoli deve essere chiuso perché il Comitato Percorso nascita nazionale si esprime negativamente su Termoli, va fatto con un programma di dismissione che consenta di dare alternative alle partorienti del Basso Molise”.

In sostanza, la palla passa all’Asrem che dovrà predisporre subito un piano in grado di trovare soluzioni diverse da proporre poi alla struttura commissariale. Il Molise prova insomma a resistere alla dura lagge dei grandi numeri che lo vede ancora una volta colpito e trafitto, penalizzato, senza grosse possibilità di difesa.