Proseguono le indagini sulla vicenda della piccola Nicole. La madre resta per ora l’unica iscritta nel registro degli indagati.


Le indagini che provano a far luce sulla vicenda della piccola Nicole, scomparsa e ritrovata nel giro di 13 ore nelle campagne di Sant’Angelo Limosano, pochi chilometri a Nord di Campobasso, sarebbero a una svolta. Tutti i dubbi relativi alla dinamica della presunta fuga della bimba da casa e sul fatto che la stessa Nicole non abbia patito il gelo della notte in cui era all’addiaccio (temperatura vicina allo zero), portano gli investigatori ad allargare il campo delle ricerche.

La madre della bambina, 24enne casalinga, è per ora l’unica iscritta sul registro degli indagati. L’accusa è quella di omessa custodia e abbandono di minore. La donna potrebbe non aver detto la verità in relazione alla dinamica della presunta fuga della figlia: questo è oggetto di accertamenti tramite testimonianze e controlli del telefonino. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione di una terza persona, per la quale non si esclude nelle prossime ore l’iscrizione sul registro degli indagati che potrebbe essere in associazione all’ipotesi di sequestro di minori.

Gli indumenti che indossava la bimba, che erano puliti nonostante il fango e i rovi che la piccola avrebbe certamente incontrato sulla sua strada, sono stati sequestrati nella immediatezza dei fatti e saranno sottoposti a perizie scientifiche.

La vicenda, che per fortuna si è chiusa con il ritrovamento (e in buone condizioni) delle piccola, presenta diversi punti oscuri.

Da dove sarebbe uscita la bimba? Dalla finestra o dalla porta principale? Ha davvero trascorso tutta la notte al gelo? E’ una storia che ha sconvolto i paesi dell’hinterland Campobassano e non solo. Intanto le indagini proseguono e il cerchio sembra stringersi.