La mano tesa dello Stato: 300 euro per ogni profugo che trova autonoma sistemazione, 150 per i minori. Nell’ordinanza firmata da Fabrizio Curcio si legge che il contributo economico per chi scappa dalla guerra avrà la durata massima di tre mesi dalla data d’ingresso in Italia


ROMA. Contributo per i profughi ucraini che hanno fatto richiesta di protezione temporanea e che abbiano trovato un’autonoma sistemazione. È quanto prevede un’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, secondo cui – riferisce TgCom24 – i nuovi arrivati riceveranno “un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite per la durata massima di tre mesi dalla data d’ingresso in Italia”. In caso ci siano dei minori “è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio”.

Chi beneficerà del contributo – si legge – non potrà accedere “ad altre forme di assistenza alloggiativa”, ma potrà ricevere i fondi “in un’unica soluzione e in forma cumulativa”. Anche per due o tre mensilità, qualora i tempi delle domande dovessero prolungarsi oltre i 90 giorni dalla data d’ingresso in Italia.

Il contributo potrà essere erogato in contanti da un qualunque istituto di credito nel Paese, nel caso l’avente diritto non abbia un conto corrente. Sarà necessario presentare un proprio documento d’identità e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla Questura competente. Nel caso in cui i profughi trovino un lavoro, – prosegue l’ordinanza – “il beneficiario può continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni”.

Per quanto riguarda, invece, l’assistenza sanitaria, i profughi ucraini vengono equiparati ai cittadini italiani: verrà rilasciato loro un codice fiscale e con quello si potrà accedere alle prestazioni sanitarie. A ogni regione verrà invece riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a profugo, per un massimo di 100mila unità.