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Illusione lupi a Foggia, poi il crollo: 4 gol subiti in 45 minuti

A sorpresa il Campobasso chiude avanti (2-1) il primo tempo. Nella ripresa il riscatto della squadra di Zeman, che approfitta di ripetuti errori difensivi dei lupi. Intanto il Messina vince e sale a meno 4 dai rossoblù che possono però contare anche sui recuperi. Un plauso ai tifosi sempre numerosi e all’altezza.


di Maurizio Cavaliere

Nonostante la pesante sconfitta, una giornata vissuta tutti insieme sotto il sole è sempre una festa: i tifosi rossoblù oggi allo ‘Zaccheria’

A Foggia ci sono il sole e una degna cornice di pubblico. Due squadre in un grande momento di forma: premesse per un match da giocare con entusiasmo di qua e di là

Parte subito ad handicap il Campobasso che sbaglia sulla prima azione offensiva del locali: vistoso malinteso tra Raccichini e Pace, ne approfitta Merola che insacca a porta vuota. Errore grottesco, gol facile facile.

Per l’attaccante foggiano è l’ottava rete in campionato, come i rossoblù Rossetti e Liguori, mentre tra i 22 in campo il più prolifico è Alexis Ferrante, a quota 15.

La doccia fredda sotto il sole di Foggia non gela però il Campobasso che tiene botta sul piano mentale, si rimette a giocare e alla prima sortita ben congegnata acciuffa l’1-1 con il capitano, Francesco Bontà. L’azione si sviluppa sulla fascia destra, cross perfetto di Michael Liguori, capocciata di Bontà che firma il terzo sigillo in campionato, il secondo di testa.

Gioia grande tra i 375 tifosi molisani sistemati belli compatti nell’anello superiore della curva. Potrebbe arrivare subito anche il raddoppio se Tenkorang non scegliesse la soluzione sbagliata in una clamorosa azione di contropiede

Il Foggia prova subito a ristabilire le gerarchie di classifica, ma il gioco è prevedibile, anche perché il Campobasso è ben messo in campo, solidamente plasmato sul 4-4-2 di Cudini, lo stesso che a Bari (dopo l’infortunio di Emmausso) ha dato scacco matto alla capolista.

I satanelli ci provano con ripetuti cross sul secondo palo, sul lato di Pace (in giornata nera dopo tanti bagliori), ma ad eccezione di un tiro dal limite non impegnano mai seriamente Raccichini. Il Campobasso tiene le posizioni e prova qualche sortita senza grossa convinzione. Ritmi blandi in campo: i lupi aspettano che il Foggia, la cui manovra è lenta, contrariamente al solito, commetta un errore. Eppure i dauni sono a caccia del quarto successo di fila e in lotta per un piazzamento importante nei playoff. Non succede niente per un po’, poi arriva finalmente la palla ai centrocampisti rossoblù liberi di giocare in ripartenza. SI involano in quattro contro altrettanti difendenti foggiani. Candellori si smarca e si propone sulla sinistra, avanza e poi accentra per Rossetti che, a quel punto, ha un solo difensore davanti. Saggiamente, non tenta di superarlo ma lo usa come scudo per la visuale del portiere locale,  sinistro a giro sul palo lontano e gol del 2-1 dei lupi. Una buona azione quella del Campobasso: lineare, pulita, letale. Restano di ghiaccio, stavolta sì, Zeman i suoi ‘diavoli’. Non c’è infatti tempo per rimettere la palla al centro. Su va all’intervallo con i lupi avanti a sorpresa.

Ci sarebbe di che sperare, sulla sponda rossoblù, magari impostando una gara tutta cuore e contropiede. Invece la tendenza dei lupi a perdere le posizioni quando meno te lo aspetti, ovvero ancora una volta alla prima azione foggiana, porta Merola di nuovo solo davanti a Raccichini: bomba di destro sotto la traversa: 2-2. Vero che Zeman ne aveva appena cambiati tre, ma ancora una volta nel gol dei locali c’è soprattutto il demerito dei lupi.

Il Foggia prende coraggio, mentre i lupi accusano il colpo. Si gioca solo nella metà campo rossoblù. Cudini capisce che serve qualcosa in più davanti: fuori Rossetti che il suo (il gol) lo ha fatto, dentro Michele Emmausso che prova a riprendersi quello che l’infortunio alla spalla gli ha tolto a inizio girone di ritorno.

Il trequartista napoletano non fa in tempo a prendere posizione sul campo che il Foggia passa ancora. Buon cross della desrta, svetta da solo Curcio che schiaccia di testa, respinta efficace ma difficile di Raccichini, la palla resta lì, a dua passi dalla linea di porta dove si avventa Giacomo Sciacca che insacca. Gol del controsorpasso sotto la ‘Sud’ che, a ragione, si esalta.

Cudini scuote di nuovo i suoi: fuori Liguori e Persia, due perni del suo impianto calcistico, dentro Bolsius e Vanzan che arretra al posto di Pace il quale può giostrare più avanti.

Il Foggia continua a fare il suo gioco, più semplice ed efficace della prima frazione, agevolato da un Campobasso senza grosso nerbo, oggi. Produce azioni in serie la squadra foggiana e sfiora il quarto gol più volte, sprattutto con Ferrante.

Per il Campobasso entrano pure l’ex Merkaj, per Pace, e Sbardella per Fabriani. E ancora una volta: cambio fatto e gol subito: Petterman serve Vincenzo Garofalo che buca ancora Raccichini.

Da una parte del campo è chiaramente finita la benzina. Il match si chiude con un altro gol foggiano: segna capitan Curcio di sinistro dal limite del’area. Rasoterra preciso in una difesa rossoblù oramai in barca.

Foggia-Campobasso finisce 5-2, risultato esagerato ma strameritato dal Foggia. Del resto come dice il più classico dei luoghi comuni all’italiana: le squadre di Zeman, in primavera, volano…

Remissivi, stanchi e sorpresi tatticamente nella ripresa, i lupi prendono quattro gol in un tempo solo, mai successo in questo campionato. Il Messina intanto vince e si porta a quattro punti. Tutto è ancora da giocare, recuperi compresi: è lì che il Lupo può chiudere la pratica.

Maurizio

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