Il direttore Orabona: sostegno diretto ad alcune famiglie nascoste nella periferia di Kharkiv che hanno parenti nel nostro territorio


ISERNIA. Lancia una raccolta fondi per sfruttare il canale diretto – e sicuro – di Caritas italiana, evitando la lentezza dello stoccaggio e del trasporto delle merci, così da aiutare il popolo ucraino con una distribuzione mirata. La Caritas Diocesana di Isernia scende in campo per aiutare la popolazione in guerra dal 24 febbraio scorso.

Con una lettera aperta, il direttore Paolo Orabona spiega come fare per aderire, attraverso donazioni su un conto dedicato alle emergenze:

  • Diocesi di Isernia-Venafro

IBAN: IT21 M083 2715 6000 0000 0000 296

Banca di Credito Cooperativo di Roma – Agenzia di Isernia

Causale: “EMERGENZA UCRAINA”

  • Donazioni ‘pro manibus’ presso i centri ascolto:

► ISERNIA – Corso Garibaldi n. 345 – TeJ. 0865 410319/ 351 6756960

► VENAFRO – Piazza Guarini – Tel. 334 3489259

“Tutti noi – scrive Orabona – in questi giorni, abbiamo, negli occhi e nel cuore, le immagini di uomini, donne e bambini costretti alla fuga per evitare la morte. Siamo stati obbligati ad abituarci, in fretta, a notizie di carri armati che avanzano inesorabilmente e di armi che distruggono tutto ciò che colpiscono. Questa tragedia, se da una parte sembra affermare che l’immenso dolore provocato dai conflitti passati non sia stato capace di insegnare l’imprescindibile valore che sottende alla cultura del dialogo e della pace, dall’altra ha catapultato, nuovamente, il mondo in un vortice di dolore che non sappiamo quando finirà e quali conseguenze lascerà. Una cosa è certa: se non prevarranno il buon senso e la capacità di rimanere umani, tutti ne usciremo sconfitti”.

“Siamo, oramai, di fronte a un’emergenza umanitaria complessa che non può e non deve lasciarci indifferenti – prosegue il direttore della Caritas di Isernia – Per questo, e per non rimanere sordi di fronte al grido di aiuto di chi ha perso tutto, la Caritas Diocesana di Isernia-Venafro, accogliendo l’appello del presidente di Caritas Ucraina, Tetiana Stawnychy, chiede a ogni uomo e donna di buona volontà di offrire un segno concreto di partecipazione attiva al dolore e al bisogno delle famiglie sfollate”.

Orabona fa riferimento a una donazione che, tramite i canali sicuri offerti da Caritas italiana, sarà immediatamente girata a Caritas Ucraina, al fine di sostenerla nel recepimento e nella distribuzione capillare e mirata di generi alimentari e di prima necessità di medicinali, prodotti per l’igiene personale, acqua potabile, materiale utile al riparo e al riscaldamento, etc.

“Per ora, l’indicazione che riceviamo da Caritas italiana è quella di prediligere lo strumento della raccolta fondi – sottolinea – al fine di garantire l’arrivo immediato degli aiuti, evitando i fisiologici rallentamenti legati allo stoccaggio e al trasporto merci. Laddove necessario, su alcuni prodotti specifici e difficilmente reperibili in loco, saranno avviate campagne di raccolta mirate”.

“Inoltre – conclude – la nostra Caritas Diocesana sostiene direttamente alcune famiglie nascoste nella periferia di Kharkiv, segnalate da parenti residenti nel nostro territorio. Attraverso colloqui quotidiani, accogliamo la loro sofferenza e inviamo fondi utili al loro sostentamento. Siamo pronti, insieme ai loro familiari, a contribuire in maniera sostanziale all’accoglienza di uno o di più nuclei familiari di profughi. Siamo certi che il nostro aiuto e la nostra preghiera contribuiranno ad accendere un lume di speranza nei cuori dei nostri fratelli che stanno vivendo ore disperate”.