Categories: POLITICA & ATTUALITA'

Guerra Ucraina, il Circolo Venafrum avvia la raccolta di beni di prima necessità

Intanto l’amministrazione e l’Ambito territoriale esprimono ferma condanna per ogni forma di violenza


VENAFRO. Anche il “Circolo Venafrum” ha aderito all’iniziativa per raccogliere beni di prima necessità da inviare in Ucraina. “Purtroppo quella che si sperava potesse essere un conflitto breve non accenna a fermarsi e questo vuol dire che servirà sempre maggiore aiuto ed è nostro dovere non tirarci indietro – affermano gli esponenti del circolo che aggiungono – Invitiamo anche gli altri circoli territoriali a darsi da fare e tutti i cittadini anche dei paesi limitrofi a rivolgersi alla nostra sede se volessero aiutarci ad aiutare”.

La raccolta partirà mercoledì 2 marzo e sarà effettuata tutti i giorni presso la sede del “Circolo Venafrum” in Via Caserta, lungo il Corso Campano nel pieno centro cittadino. Successivamente i beni raccolti saranno portati alla protezione civile di Prata Sannita che provvederà alla consegna. Si raccolgono generi alimentari non deperibili e a lunga conservazione come pasta, riso, polenta, salsa di pomodoro, legumi in scatola, merendine, marmellate, tonno e carne in scatola, ma anche vestiti, coperte, cappotti, scarpe e giochi per bambini. “Siamo certi – concludono dal Circolo – che gli abitanti di Venafro e dei comuni vicini non faranno mancare il loro supporto ad un’iniziativa che deve andare oltre a tutti gli steccati politici”. Per informazioni si potranno contattare l’Avv. Franco Macerola (393-2137608), la Dott.ssa Tiziana Neri (349-8445735) e la Sig.ra Snizhana Staruskevich (327-1830170).

Intanto, si registra il commento del sindaco di Venafro Alfredo Ricci e della presidente dell’Ambito territoriale sociale Angelamaria Tommasone: “Abbiamo l’obbligo di esprimere forte condanna alla guerra in Ucraina, che è una aperta violazione del diritto internazionale, e, con la stessa forza e chiarezza, verso tutte le guerre. Le immagini della metropolitana di Kiev con bambini e donne terrorizzate sono una ferita della memoria e ricordano le notti dei bombardamenti Nato di Belgrado di 23 anni fa, che si sperava fossero le ultime nella storia d’Europa.

Ne consegue la vicinanza al popolo ucraino, vittima incolpevole della malsana idea di supremazia del Presidente Russo.

La vicinanza alla popolazione si concretizzerà, unitamente alle Associazioni di volontariato presenti sul territorio, anche attraverso forme di sostegno (raccolta fondi e accoglienza), da destinare alla popolazione, con la speranza di poter lenire, almeno in piccolissima parte, le loro sofferenze.

Le donne, i bambini, gli anziani dell’Ucraina, ma anche gli uomini che stanno combattendo per difendere la libertà del loro Paese, sono sicuramente la priorità a cui destinare il nostro sostegno, proprio in forza di quelli che sono i nostri ideali di libertà, democrazia e solidarietà”.

Alessandra

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