L’annuncio del governatore Toma è stato accolto favorevolmente da Castrataro che però precisa: “Le maggiori criticità sono legate alla carenza di personale, alla qualità e tempestività dei servizi offerti, soprattutto in relazione alle patologie tempo-dipendenti”


ISERNIA. Un nuovo ospedale per Isernia? Se ne torna a parlare. Il governatore Donato Toma ha infatti annunciato che, a conti fatti, ci sono le risorse da destinare alla realizzazione di una struttura sanitaria.

L’idea piace al sindaco Piero Castrataro, ma ci sono ancora tanti aspetti da chiarire e serve maggiore confronto, anche perché – ad avviso del primo cittadino – le maggiori problematiche sono legate alla carenza di personale e ai servizi offerti.

Il presidente-commissario alla Sanità, sulle colonne di Primo Piano Molise, ha spiegato che il ministero ha messo a disposizione 46 milioni per la ristrutturazione del Veneziale, a partire dal 2029. A questi Toma aggiunge i 79 milioni dell’articolo 20 (edilizia sanitaria) assegnati al Molise ma non ancora impegnati. Mettendo insieme tali risorse “avremo i soldi – ha detto il governatore – per un nuovo ospedale”.

Castrataro ha accolto favorevolmente la notizia della presenza di risorse da destinare alle strutture ospedaliere. “Certamente, però – ha affermato – serve un ulteriore confronto con la Regione Molise sulla provenienza e, soprattutto, sulla consistenza dei fondi a disposizione anche per una migliore valutazione del rapporto costi/benefici tra la potenziale messa in sicurezza e ristrutturazione della struttura ospedaliera esistente e la possibilità di realizzarne una nuova. Allo stesso tempo saranno fondamentali investimenti su innovazione tecnologica in sanità”.

Il primo cittadino ha poi evidenziato che le criticità legate alla sanità sono anche altre, prima di tutte la carenza, purtroppo cronica, di personale. “Seppure importanti gli interventi strutturali – ha sottolineato – restano seri problemi nella sanità isernina e molisana, quali carenza di personale, qualità e tempestività dei servizi offerti, soprattutto in relazione alle patologie tempo-dipendenti e debito sanitario”.