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Covid, pronto il vaccino che piace ai ‘no-vax’: al via la distribuzione delle dosi alle Regioni

L’annuncio del commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo. Il Lazio farà da apriposta. Intanto si fanno i conti: il costo della pandemia è di 19 miliardi


ROMA. È pronto il Novavax: il vaccino che dovrebbe convincere anche i più riottosi no-vax. Nella giornata di ieri è giunto l’annuncio del commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo: “Entro il fine settimana distribuiremo alle Regioni oltre un milione di dosi”. E altri due milioni – riferisce Il Giornale – saranno disponibili nel mese di marzo.

A fare da apripista con le somministrazioni sarà il Lazio, che già giovedì 24 febbraio attiverà le prenotazioni per la prima dose con Novavax e per il richiamo a distanza di tre settimane. Al momento il protocollo cui ha dato il via libera l’Aifa (l’Agenzia del farmaco) prevede queste due somministrazioni soltanto ai maggiorenni. La sua efficacia nel prevenire la malattia sintomatica, non già l’infezione, nella popolazione più anziana è quasi del 90 per cento e le reazioni avverse registrate sono in maggioranza lievi.

È convinzione comune che questo nuovo vaccino potrebbe piacere ai cosiddetti no-vax in quanto, a differenza dei vaccini a mRna (come Pfizer e Moderna), si basa su un meccanismo adottato già da tempo per combattere altri virus come pertosse, epatite B, meningite, herpes zoster e utilizza la tecnica delle proteine ricombinanti.

Un nuovo passo verso l’uscita dalla pandemia che lascia però importanti conseguenze non solo sanitarie ma anche economiche. L’Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari, Altems, segnala come in due anni di emergenza sanitaria la spesa per fronteggiarla ammonta a 19 miliardi: 11,5 miliardi legati all’incremento della spesa delle Regioni; 4,3 per l’acquisto di dispositivi di protezione (Dpi), anticorpi monoclonali, fiale di remdesivir, gel, siringhe, tamponi, ventilatori, monitor, software, voli. Poi la spesa per i vaccini: 3,2 miliardi. Con l’arrivo dei vaccini – si legge – molti ricoveri avrebbero potuto essere evitati. Altems calcola che poco più di un miliardo di euro è servito a coprire il costo dei ricoveri evitabili, ovvero delle persone che hanno rifiutato il vaccino e si sono ammalate in modo grave, tanto da richiedere il ricovero.

Alessandra

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