Ormai, con un telefono portatile si può fare praticamente di tutto. Gli smartphone, chiamati così proprio per la loro funzioni multimediali e derivate dall’intelligenza artificiale che li rendono dei veri e propri computer a portata di mano, sono uno strumento che viene usato per ore da qualunque adulto. Vuoi per l’agenda, per la camera fotografica o anche per registrare audio e video informativi, lo smartphone è un attrezzo fondamentale nella vita di tutti quanti noi. Non sorprende, dunque, che in vari dispositivi mobili sia sempre più frequente la presenza di applicazioni che impiegano dati biometrici per il riconoscimento della persona, quali le impronte digitali o determinate caratteristiche del volto. 

La biometria per la sicurezza informatica

Uno degli strumenti più moderni e utilizzati è senza dubbio la biometria, che, come ben spiegato da questo articolo di ExpressVPN, può essere utilizzata per migliorare la sicurezza informatica. Oltre al riconoscimento delle impronte digitali, infatti, gli smartphone di ultima generazione permettono agli utenti di poter registrare il loro sguardo e la loro voce per effettuare un riconoscimento al momento dell’accensione del dispositivo. In questo modo è possibile avere una maggior protezione del proprio telefono e di conseguenza evitare che altri ne possano fare uso. La biometria, in effetti, non è altro che una tecnologia all’avanguardia che permette di riconoscere e identificare una persona a seconda delle sue caratteristiche fisiche come l’iride, la retina o le stesse impronte digitali. Parliamo, dunque, di un tipo di informazioni di tipo totalmente privato che i sensori biometrici installati sul dispositivo sono in grado di captare. Il riconoscimento biometrico e l’aumento di sicurezza in un dispositivo mobile sono senza dubbio le fondamenta sulle quali fanno affidamento le app bancarie o di pagamento online, le quali necessitano di dati biometrici esatti per permettere ai loro clienti di effettuare ogni tipo di pagamento con la certezza assoluta di un tracciamento concreto. Di base, dunque, va intesa la biometria come un modo di garantire una certa sicurezza informatica in ogni momento, soprattutto in caso di pagamenti attraverso le app delle banche che abbiamo scaricato sul nostro telefono e servono per poter controllare il nostro conto corrente, così come a effettuare pagamenti in tempo reale e in diversi tipi di valute, dove e quando vogliamo.

I sensori per l’allenamento, ma non solo

Chiunque passeggia per strada e si imbatte in persone che fanno footing, avrà notato come molti di loro corrono con lo smartphone attaccato al braccio. In quel caso si tratta di persone che intendono monitorare il loro ritmo di corsa e dunque utilizzano alcune apposite applicazioni che permettono di calcolare la distanza percorsa, il ritmo e soprattutto di conoscere qual è stato il battito cardiaco medio e le calorie consumate durante lo sforzo. In questo caso la presenza di sensori di ultima generazione permette di ottenere un risultato chiaro sulle performance, qualcosa che è ormai entrato a far parte della quotidianità di chi intende allenarsi spesso e con profitto, riuscendo a monitorare con esattezza tempi e ritmi di corsa per ottimizzare il proprio rendimento a lungo andare. 

Questi sensori non sono però impiegati solo per l’allenamento o per attività bancarie, ma in molti ambiti diversi: le app di editing del volto consentono di “vedersi” da vecchi o testare un particolare tipo di trucco, mentre alcuni grandi aziende come Amazon, grazie alla biometria e all’intelligenza artificiale, stanno mettendo appunto dei sistemi per provare abiti e look in camerini virtuali. Queste sono solo alcuni impieghi di questa branca dell’IA, ma le future potenziali applicazioni sono numerose.