Primari e camici bianchi cercansi, a Isernia e Campobasso. Il direttore generale Florenzano: concorsi in continuazione, ma spero che alcuni professionisti alla fine rimangano. Banditi concorsi anche per i primari di cardiologia e Chirurgia generale. Intanto il tema sanità approda in Conferenza dei sindaci: Gravina rilancia la necessità dell’elisoccorso


ISERNIA. Continua la ‘grande fuga’ dei medici dagli ospedali del Molise. Mentre si entra nel vivo della cosiddetta ‘quarta ondata’ Covid, al Veneziale di Isernia – da tempo sotto organico in Pronto Soccorso – sono già quattro i medici negli altri reparti, nelle ultime settimane, ad aver presentato le proprie dimissioni all’Asrem, come risulta dall’albo pretorio. Si tratta di due psichiatri, un radiologo e un ortopedico.

Una situazione che fa il paio con quella del Cardarelli di Campobasso, dove pochi giorni fa hanno lasciato tre anestesisti, seguiti da due psichiatri, un dirigente medico del centro trasfusionale e due pediatri. Sanità molisana sempre più in affanno dunque, considerando che l’ospedale di Campobasso, hub Covid, contra ormai solo sette anestesisti. Il rischio, come riferito anche da Primonumero, è che in caso di nuove ospedalizzazioni non ci sia nessuno in grado di far funzionare i famosi moduli di Terapia Intensiva, attivati in precedenza per aumentare il numero dei posti letto esistenti.

Sulla situazione del personale mancante il direttore generale Asrem, Oreste Florenzano, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Teleregione. “Siamo sempre sul chi vive – ha ammesso – Abbiamo sempre problematiche con il personale e stiamo facendo concorsi in continuazione. In questo mese sarà concluso quello per il primario di Anestesia e quello di Medicina di accettazione e urgenza, me ne abbiamo banditi anche altri due, uno per Cardiologia e uno per Chirurgia generale”.

Non vuole invece sentir parlare di ‘fuga’ il vertice Asrem. “Si tratta di libere scelte che alcune persone possono compiere – ha argomentato – Ho interloquito con due medici che hanno manifestato questa intenzione e ho cercato di dipanare alcune criticità”. Ma non è detta l’ultima parola, a sentir lui. “Sono fiducioso – ha detto Florenzano – credo nel servizio pubblico e nella grande capacità di questi professionisti: mi fa piacere se decideranno di rimanere, altrimenti continueremo nella nostra opera di reclutamento”.

Intanto, stamani si è svolta – in modalità telematica – una riunione della Conferenza dei sindaci, richiesta dal presidente Daniele Saia e convocata grazie all’interessamento dell’onorevole del MoVimento 5 Stelle Antonio Federico, per discutere proprio del tema sanità. Presente anche Massimo Paolucci, capo segreteria del ministro della Salute Roberto Speranza. Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, nel corso del suo intervento, ha sottolineato in particolare l’urgenza di potenziare l’edilizia sanitaria, soprattutto per il Cardarelli. Ma anche la necessità di “sviluppare nuove piattaforme di elisoccorso che in una regione come la nostra, come più volte ho ribadito, risultano essere essenziali.” Gravina ha anche parlato del problema del personale e delle assunzioni: “Le procedure di urgenza – ancora il primo cittadino – possono consentire di assumere in deroga ai normali criteri assunzionali, altrimenti rischiamo che, quando una procedura si conclude, trascorrano mesi e mesi senza personale, con un rischio evidente e rilevante sui servizi.”

Intervento anche da parte del sindaco di Termoli, Francesco Roberti, in difesa del San Timoteo, ospedale di importanza nevralgica dato il bacino d’utenza di oltre 100mila abitanti – cui vanno aggiunti i tanti turisti in estate – e l’assenza di strutture private che possano in qualche modo alleggerire il carico sulle strutture pubbliche del basso Molise. Per Roberti va invece rilanciata l’ipotesi di un Decreto Molise, che possa tornare a garantire tutti i servizi sanitari sul territorio restituendo dignità sia al presidio ospedaliero del San Timoteo, ma anche ai suoi utenti.

Quanto al sindaco di Isernia Piero Castrataro, egli ha sottolineato come sia stato trattato anche il tema dello sviluppo di un sistema incentivante capace di attrarre personale medico negli ospedali molisani e, più in generale, in tutti i presidi situati nelle aree interne del Paese.

Al centro del confronto, inoltre, i fondi del PNRR dedicati a interventi in campo sanitario, parte dei quali servirà alla realizzazione di Case della Comunità, strutture da integrare, verosimilmente, nei presidi ospedalieri esistenti e che risponderanno, secondo un modello multidisciplinare, alle esigenze dei malati cronici. Il Molise dovrebbe averne almeno 6.

Da parte sua Paolucci ha assicurato una maggiore messa a disposizione di fondi sui territori da parte del Governo, aggiungendo che i prossimi temi del Ministero saranno le case della salute e la telemedicina, mentre sul tavolo della discussione c’è già anche il discorso legato alla vicenda del Gemelli.

Tra una decina di giorni un nuovo confronto sul tema.

 

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