I malfattori erano riusciti a farsi consegnare oro e contanti. Sono stati individuati e denunciati dai Carabinieri


SEPINO. Spacciandosi per il direttore e il dipendente di una banca sono riusciti a farsi consegnare contanti e oro da una coppia di anziani. Pensavano di averla fatta franca, ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri di Sepino che li hanno individuati e denunciati.

La tecnica sempre la stessa. La scorsa estate, una telefonata in pieno pomeriggio mise in allerta la coppia. Dall’altro lato del filo un uomo, con voce risoluta, che presentandosi come direttore di banca, parlò loro di un problema legato alla pratica per il reddito di cittadinanza della figlia, trattenuta in banca a Reggio Emilia, in attesa della consegna della somma di 4.800 euro. Per tranquillizzare la nonnina 74enne, l’uomo la richiamò dicendo che di lì a poco sarebbe passata una dipendente della banca per ritirare il contante e la pratica sarebbe stata subito risolta.

Dopo poco, una giovane donna, corpulenta e con fare dinamico, si presentò all’uscio dei due anziani, spiegò il ‘finto’ problema facendosi consegnare denaro contante per 100 euro e tutto l’oro custodito, per un valore di 2.000 euro circa prima di dileguarsi e far perdere le proprie tracce. Tracce che non sono state perse, invece, dai Carabinieri della Stazione di Sepino, che quel pomeriggio del mese di luglio, erano già stati allertati dalla Centrale Operativa di Via Croce, perché poco prima, altre tre nonnine, una a Trivento e due a Busso, memori degli insegnamenti dei Carabinieri, non si erano fidate, non avevano aperto la porta ed avevano chiamato il 112 per chiedere aiuto.

In quella circostanza, il forte caldo che costringeva gli anziani in casa e la ripresa delle attività economiche che invece portavano i familiari al lavoro, avevano creato, come di consueto, il terreno fertile per gli autori di truffe proprio in pregiudizio delle fasce più deboli. L’area del territorio di Sepino dove vivevano le vittime, che tra l’altro avevano raccontato l’accaduto solo l’indomani ai figli, per la vergogna era molto isolata, ma anche monitorata dalle telecamere di sorveglianza comunale che avevano perfettamente immortalato l’auto usata dalla donna ed al suo complice alla guida.

L’auto è risultata presa a noleggio, ma l’arguta attività investigativa dei Carabinieri ha consentito di dare un volto sia alla donna che all’uomo alla guida. L’anziano, presente ai fatti, è riuscito a riconoscere, con assoluta certezza e senza alcun dubbio, entrambe i complici, già gravati da numerosi precedenti specifici e oggi deferiti all’Autorità Giudiziaria cui dovranno rispondere oltre che della truffa anche di violazione di domicilio e dell’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persona con minorata difesa. 

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