L’appello del professionista, tra i pochi ‘eroi’ rimasti in forza al reparto d’accettazione e urgenza. Nelle sue parole una profonda rassegnazione: “Emergency? La vedo difficile”


di Pasquale Bartolomeo e Pietro Ranieri

ISERNIA. Nessuna soluzione all’orizzonte per il Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Veneziale’. A Isernia è emergenza senza fine: i medici venezuelani sono ripartiti, il primario Lucio Pastore ha prorogato i giorni di malattia, due giovani medici contrattualizzati sono andati via a loro volta e non sono stati sostituiti.

Benedetto Potena, uno dei 4 camici bianchi rimasti in servizio (rispetto agli 11 necessari) esprime stanchezza e rassegnazione. “Spesso i turni sono coperti da una sola persona – dichiara il professionista – e questo non è concepibile sia per il rischio che corrono i pazienti che per noi. Oggi sono con 25 persone e da solo non ce la faccio. La situazione è drammatica e si è acuita in questi giorni. Stiamo facendo ore di straordinario ma non vedo soluzioni. In estate non si trovano facilmente altri colleghi medici a darci supporto, anche perché la mole del lavoro e i rischi che si corrono sono troppo pesanti”. In tutto questo, di ferie neanche a parlarne.

Potena, tra l’altro, non sembra troppo convinto neppure della possibilità di coinvolgere Emergency a dare supporto alla sanità regionale. “Magari, ma non lo vedo praticabile. Mi sembra piuttosto il sogno di qualche sognatore. Si potrebbe fare ricorso anche ai medici militari, alla Croce Rossa. L’intero ospedale va ristrutturato in termini di gestione della rotazione dei medici tra i vari reparti, almeno ora nella fase di emergenza estiva”.

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