Per evitare conseguenze più gravi sul martoriato sistema ospedaliero si è costretti a sperare nel senso di responsabilità dei cittadini. Da domani saranno allentate le restrizioni ma la carenza di personale sta mandando in tilt uno dopo l’altro i nosocomi pubblici della regione


TERMOLI-CAMPOBASSO. La settimana partirà con l’allentamento delle restrizioni per effetto dell’entrata in vigore della zona gialla su tutto il territorio regionale, ma purtroppo anche con il paventato blocco degli interventi chirurgici non urgenti all’ospedale San Timoteo di Termoli, per effetto della carenza di personale medico-anestesista dovuta anche al trasferimento di una unità dal presidio termolese al Cardarelli di Campobasso.

Infatti nel principale ospedale del Molise la battaglia contro il Covid è ancora in atto e sussistono criticità legate alla cura delle patologie tempo-dipendenti e al blocco dei ricoveri programmati al pronto soccorso. Una situazione di vero e proprio caos che era stata paventata in una missiva indirizzata nei giorni scorsi da otto medici-anestesisti del San Timoteo al direttore generale dell’Asrem e chi si unisce tra l’altro allo spettro della chiusura, a partire dal 1 luglio prossimo, dell’unico Centro Iperbarico attivo in Molise e più precisamente al Vietri di Larino, a cui si rivolgono pazienti provenienti anche dalle regioni limitrofe. 

L’emergenza derivante dalla carenza di personale rischia in definitiva di far sprofondare la sanità pubblica nel baratro e in questo drammatico scenario sempre più molisani sono costretti a rinunciare alle cure o, quando le condizioni lo permettono, a rivolgersi ai privati convenzionati.

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