La manifestazione indetta dalla Faisa Cisl è in programma domani a Campobasso, davanti alla sede del Consiglio regionale


CAMPOBASSO. Trasporto pubblico: continua la protesta dei lavoratori. Domani, dalle ore 10 alle ore 12 è in programma un nuovo presidio indetto dalla Faisa Cisl. Si terrà davanti alla sede del Consiglio regionale, in via IV Novembre a Campobasso.

“Si rimarca – scrive il sindacato in una nota – l’inerzia della Regione ad oltre tre anni dall’insediamento della nuova amministrazione. Evidenziamo, inoltre, che la protesta non ha il fine di aumentare la spesa regionale in materia di Tpl, bensì quello di far, semplicemente, funzionare tale importante settore. Le disfunzioni incidono pesantemente sui dipendenti, oltre che dell’utenza e della collettività, sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista economico”.

Diverse le questioni sul tavolo. “Del bando di gara si sono perse le tracce – evidenzia la Faisa Cisl – C’è stato solo un inutile spreco di risorse per uno studio che non ha dato alcuna soluzione, ma ha, addirittura, fatto fare un passo indietro in tema di lotti in gara. Il precedente bando, che aveva ricevuto importanti adesioni è stato inopinatamente abbandonato. Assente poi la bigliettazione telematica, il controllo flussi passeggeri e la flotta autobus: il settore è fra i più arretrati d’Italia. Basterebbe visionare, a paragone, l’offerta di Air Pullman a Termoli. La Regione non è in grado di conoscere la localizzazione della flotta autobus, del numero dei passeggeri e degli incassi, non esiste l’informativa su paline intelligenti”.

E ancora. “Al parco autobus più obsoleto – ribadisce il sindacato – non è stato posto alcun rimedio, nonostante la Regione compensi, dall’anno 2011, le quattro maggiori aziende con l’ammortamento di autobus nuovi e nonostante il Governo abbia previsto il rinnovo del parco autobus, dal 2015, con 50 mil l’anno fino al 2018, 1.290 mil dal 2019 al 2022; Fermate di servizio illecite: nulla, le fermate in regola con il C.d.S. sono praticamente assenti, con rischio per l’utenza e per l’autista, si preferisce ignorare il problema”.

Infine, le altre problematiche riguardano il contratto di secondo livello, la biglietteria da parte degli autisti in periodo di pandemia, il Fondo Integrazione Salariale e il controllo settore.

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