La controffensiva di Fiadel, Pcl e associazione Caponnetto contro il Comune di Isernia: “Rispetti la sentenza del giudice di pace o andremo in procura e chiederemo anche i danni”


ISERNIA. Spegnere subito i parchimetri a Isernia, in ossequio alle due sentenze del giudice di pace che hanno sancito la violazione di parametri di legge non essendo stati sanciti adeguati parcheggi liberi nelle vicinanze delle aree interessate dalle soste blu, in particolare in via XXIV maggio.

Lo affermano con forza in una nota l’associazione Fiadel di Isernia, l’associazione contro illegalità e mafie ‘Caponnetto’ Molise e il Partito comunista dei lavoratori regionale, citando appunto le due sentenze n. 316 e 317 del 2021 (una contro il Comune e una contro la Prefettura) che “disapplicano gli atti comunali propedeutici all’istituzione dei parchimetri poiché illegittimi per violazione dei parametri di legge ivi indicati circa il giusto rapporto tra stalli blu e parcheggi gratuiti”.

“Che il Comune di Isernia dica, peraltro a sproposito, di non condividere le sentenze e di volerle impugnare non ha alcun rilievo – spiegano Feliciantonio Di Schiavi, Romano De Luca e Tiziano Di Clemente – Il sindaco e il dirigente del Settore Tecnico–Polizia Municipale devono immediatamente spegnere i parchimetri poiché gli atti che hanno istituito tali parcheggi risultano allo stato disapplicati dall’autorità giudicante. Tra l’altro è del tutto priva di pregio l’affermazione secondo cui tali parametri sarebbero rispettati: come correttamente si accerta nella sentenza, il Comune non ha fornito alcuna prova di tale assurda affermazione e anzi risulta provato il contrario da parte nostra, poiché nessuna contestazione è stata prodotta in giudizio.

“Dunque – ancora Di Schiavi, De Luca e Di Clemente -l’affermazione del Comune non vale nulla poiché è meramente apodittica, vale dire solo fuffa, e non si comprende su che basi possano mai impugnare le due sentenze. Anzi, di sicuro in sede di appello eccepiremo anche la condanna per lite temeraria e in caso di accoglimento inoltreremo l’ulteriore esposto per danni erariali, eccependo che il Comune non solo non si adegua in autotutela alle norme violate, ma addirittura a spese della collettività agisce persino in giudizio contro i malcapitati utenti della strada vittime dell’abuso cointestato”.

Fiadel, Caponnetto e Pcl ribadiscono che l’impugnazione paventata dal Comune non sospende le attuali giuste sentenze, le quali disapplicano gli atti di istituzione dei parchimetri che dunque sono abusivi: “ne deriva – continua la nota – che il Comune deve spegnere i parchimetri senza se e senza ma, pena la denuncia alla Procura della Repubblica per inosservanza della disposizione giudiziale”.

In via di predisposizione, in tal senso, una diffida formale propedeutica alla denuncia penale in caso di inottemperanza alla sentenza del giudice, che a breve sarà notificata al sindaco e al dirigente del Settore Tecnico (oltre che resa pubblica), con contestuale richiesta al prefetto di esercitare tale potere sostitutivo in caso di inerzia del primo cittadino, trattandosi di Codice della strada.

 

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