Nella rete della Finanza è finito un 29enne titolare di una società di commercio auto a Campomarino


CAMPOMARINO. Ha messo in vendita all’asta un appartamento in pieno centro a Milano a un prezzo supercoveniente. Una truffa studiata nei dettagli quella messa a segno da un finto avvocato 29enne rintracciato a Campomarino dalla Guardia di Finanza, dopo aver raggirato una 52enne che ha deciso di acquistare l’abitazione che, in realtà, non esisteva.

Come riferisce il Corriere della Sera, la donna dopo aver riattaccato con il presunto avvocato, ha effettuato il primo bonifico di 27.000 euro, pari ad un decimo della base d’asta, in quanto caparra confirmatoria. Il sedicente legale l’ha invitata a fare in fretta, in quanto l’asta è agli sgoccioli e con il Covid-19 tutto sarebbe stato fatto in via telematica, online, asta compresa. Così, dopo qualche giorno, l’uomo ha richiamato la vittima facendole i complimenti per essersi aggiudicata l’appartamento, per cui era stata creata anche una falsa visura catastale, specificando che le altre offerte erano state giudicate non ammissibili per vizi di forma. La donna, contenta per l’esito dell’asta, si è però sentita dire di inviare un secondo bonifico, questa volta di 40.000 euro, per le spese di prenotazione per il rogito notarile. Il presunto avvocato le ha poi garantito che tale somma sarebbe stata detratta dall’importo da versare per l’acquisizione dell’appartamento.

La donna si è però insospettiva e ha deciso di vederci chiaro, scoprendo subito di essere stata truffata. La sua denuncia ha consentito di avviare le indagini che hanno consentito alla Guardia di Finanza di scoprire il raggiro. L’appartamento non esisteva, così come l’avvocato. Le Fiamme gialle, con un’indagine lampo, sono risaliti all’intestatario del cellulare, un uomo di 30 anni di Milano. Il dispositivo però risultava in funzione da Campomarino.

Nel mentre, occorre recuperare anche i 27.000 euro della donna, finiti su un conto corrente intestato all’avvocato di Genova a cui il truffatore aveva sottratto i dati. La somma era poi stata rapidamente trasformata in bitcoin per farne perdere ogni traccia. La Guardia di finanza ha poi scoperto che il numero di telefono usato dal truffatore ha subìto una ricarica in un tabaccaio di Termoli. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere, le fiamme gialle l’hanno raggiunto e denunciato.

 

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