Molise Zona rossa. Toma: chiesti al Governo i ristori per le attività chiuse

L’informativa del governatore in Consiglio regionale, che ha relazionato sulla gestione della pandemia e sul piano vaccini. A breve la somministrazione delle dosi anche alle categorie fragili

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CAMPOBASSO. Molise Zona rossa fino al 15 marzo, il governatore Donato Toma ha anticipato di di aver già chiesto al Governo Draghi i ristori per le attività chiuse e per i Comuni più colpiti dal sisma, ‘blindati’ con ordinanza regionale prima dell’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza.

L’annuncio nella seduta di oggi del Consiglio regionale, che si è aperto con l’informativa del presidente della Regione e che si è chiuso con Aida Romagnuolo che ha sollecitato lo scioglimento del Consiglio “per incapacità di garantire il diritto alla salute dei cittadini”. Mettendo anche sul piatto, insieme alle altre, le sue dimissioni.

Tra l’uno e l’altro intervento la discussione delle mozioni e degli ordini del giorno, tutti relativi al tema della sanità e l’invito di Filomena Calenda a ‘silurare’ i vertici della sanità molisana, Florenzano, Scafarto, Giustini e Grossi.

L’informativa di Toma all’assemblea ha toccato anche la questione vaccini. A breve, ha detto il presidente, dopo gli over 80, il personale della scuola e le forze di polizia, saranno avviate le vaccinazioni per i soggetti fragili. Quindi il discorso della carenza dei posti letto, in relazione ai numeri trasmessi al ministero della Salute.

“Non ci sono discrasie – le sue parole – ci sono delle inesattezze sulle Terapie intensive attivate e non comunicate dai privati e sulle Terapie intensive non censite, che vengono attivate solo in caso di emergenza presso il blocco operatorio dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso”.

Resta la necessità di attivare anche nuovi centri vaccinali sul territorio, indispensabili per accelerare sulla campagna anti Covid, attivando anche le somministrazioni domiciliari per gli over 80 non autosufficienti.

C.S.

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