“Violata la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”


di Domenico Carola per Il Sole 24Ore*

L’Avvocatura dello Stato boccia il trasferimento dei forestali nei Carabinieri ritenendo che ha violato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Quella che i 7.200 appartenenti al Corpo interessati dalla riforma Madia hanno definito una “militarizzazione forzata” è stata giudicata come una violazione dei loro diritti sindacali e di sciopero. La questione torna alla ribalta di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a seguito del ricorso di due ex forestali lombardi ed ex dirigenti sindacali. Scrive l’avvocatura: “Il governo italiano riconosce che i ricorrenti hanno subito la violazione dell’articolo 11 della Convenzione”
L’ammissione che non ti aspetti arriva, per voce dell’avvocatura dello Stato, dallo stesso governo italiano, a quattro anni dall’attuazione della riforma Madia che ha abolito il Corpo forestale, prevedendone appunto l’assorbimento nell’Arma. Un passaggio che per 7.200 forestali su 7.800 si è trasformato in una “militarizzazione forzata”, con la perdita di alcuni diritti come quelli di riunirsi in associazioni sindacali e di scioperare. L’anno scorso la Corte Costituzionale aveva ritenuto questa parte della riforma Madia legittima, ma ora la questione torna alla ribalta di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu).
È in questa sede che l’avvocatura dello Stato ha depositato nei gironi scorsi un documento che contiene l’ammissione: “Il governo italiano, si legge, riconosce che i ricorrenti hanno subito la violazione dell’articolo 11 della Convenzione”, cioè quello che garantisce il diritto alla libera associazione sindacale.
Tale violazione, sostiene però l’Avvocatura dello Stato, non è più in essere, in quanto nel giugno del 2018 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per i militari di creare associazioni sindacali e ha rinviato al Parlamento il compito di individuare le prerogative delle nuove organizzazioni sindacali. Una tesi rifiutata dal legale dei due ricorrenti, perché il Parlamento non ha ancora approvato alcuna legge, gli ex forestali non possono ancora riunirsi in vere e proprie organizzazioni sindacali e in ogni caso per loro resterà il divieto di scioperare, diritto che invece prima avevano.
Ma l’ammissione dell’Avvocatura rimane un fatto inedito e importante: “Il governo italiano, dice il legale dei ricorrenti, ha cominciato a riconoscere formalmente i propri errori nello scioglimento del Corpo forestale dello Stato e nella militarizzazione coatta del suo personale transitato nell’Arma dei carabinieri”.