“Isolare gli attuali attori politici e sovvertire le logiche clientelari: il Molise ha bisogno di rappresentanti onesti e liberi”. E’ l’endorsement rivolto dall’imprenditore Francesco Caterina in favore del noto avvocato di origini molisane, ma lui glissa: “Sono lusingato ma il mio impegno resta professionale”


CAMPOBASSO. E’ un Manifesto di radicale alternativa all’attuale classe politica quello firmato dall’imprenditore Francesco Caterina, a nome dei molisani non residenti. Il messaggio è chiaro: “La svolta porta il nome dell’avvocato Vincenzo Iacovino”, definito “la persona giusta a cui affidare la gestione amministrativa della Regione Molise”.

I molisani non residenti, capeggiati proprio dall’imprenditore e responsabile della catena “Molise Food”, stanno lavorando allo scopo di costituire quella che definiscono “un’alternativa valida, solida e credibile all’attuale classe politica regionale. Porte spalancate ai giovani che avranno l’opportunità di interfacciarsi, grazie al sostegno del team promotore, con i rappresentanti della politica italiana ed europea per ragionare fattivamente su tematiche attualissime, come l’euro-progettazione e le startup”.

Un progetto ispirato al valore della “trasparenza che guida le azioni della persona che abbiamo scelto in nostra rappresentanza; un uomo libero, capace e onesto quale l’avvocato Vincenzo Iacovino. Al suo fianco – continua Caterina – i giovani del nostro territorio e tutti coloro che abbiano desiderio di mettere a servizio della collettività le proprie competenze, con coscienza e responsabilità, motivati dal desiderio di riscatto in risposta alle offese e ai tradimenti ricevuti”.

“Il cambiamento – spiega ancora Caterina – è necessario e non più rimandabile: dobbiamo rispedire ai propri indirizzi coloro che blaterano da anni la risoluzione degli stessi problemi che hanno contribuito a creare. Serve coraggio e non di certo per fronteggiare gli attuali interpreti di questo modo di fare politica; semmai, ci vorrà coraggio ad accettare di aver perseverato nel commettere errori, consentendo a queste persone di rappresentarci e amministrarci. E dunque, è proprio agli scontenti, ai traditi e agli esausti che noi ci rivolgiamo affinché nella forza di un’ideale condiviso si possa ripartire e dare finalmente un senso ad un’autonomia amministrativa della quale non abbiamo mai realmente goduto”. La nota si conclude in modo inequivocabile: “Siamo moltissimi fin da ora, ma è solo l’inizio”.

Dal canto suo il noto legale che sta conducendo una battaglia serrata per conto del Comitato “Dignità e Verità” per le vittime del Covid in Molise, contattato dalla nostra testata si è definito “lusingato dall’attestato di stima” ma ha anche spiegato di non essere a conoscenza del progetto e di non essere interessato al momento all’eventualità di un impegno politico.

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