Il colosso italo-francese, aggiudicatario dell’appalto in Molise per 46,2 milioni di euro a scapito della concorrenza locale, risulta coinvolto in alcune importanti inchieste della magistratura: dai prefabbricati di Napoli alle Asl della Sicilia, il profilo della multinazionale tra luci e ombre. Il focus nella trasmissione di Sigfrido Ranucci


CAMPOBASSO/ISERNIA. Finisce anche sotto i riflettori di ‘Report’ l’azienda italo-francese Siram-Veolia, attiva nella gestione del ciclo globale di energia, acqua e rifiuti speciali con oltre 130 sedi in Italia e con un ramo d’azienda Industry & building.

Proprio con quest’ultima divisione la multinazionale opera nel settore ospedaliero, collezionando appalti ragguardevoli, in particolar modo nel Centro-Sud. E con la stessa, si è infatti accaparrata anche la manutenzione degli ospedali del Molise – un appalto da 46,2 milioni di euro – per effetto dell’adesione di Asrem alla convenzione della Consip, la Centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, con delibera del direttore generale Oreste Florenzano del 26 novembre scorso. Il subentro rispetto alle ditte molisane in servizio da quasi vent’anni, in prorogatio, dovrebbe avvenire il prossimo 11 gennaio. Ma una gara ad hoc bandita tre anni fa da Asrem – da 66 milioni di euro in 7 anni – cui avevano partecipato anche le aziende locali in questione, è rimasta bloccata e nulla è dato sapere. Anche perché nella delibera di Florenzano la stessa non viene assolutamente citata. Una questione sulla quale la capogruppo del Pd alla Regione Molise, Micaela Fanelli, proprio ieri ha annunciato un’interrogazione in Consiglio regionale.

Siram, dunque, ‘spodesta’ le ditta locali. Eppure, nonostante le prestazioni di qualità a condizioni vantaggiose – nell’offerta avanzata ad Asrem si è profilato un risparmio di circa 10 milioni di euro in 5 anni per gli interventi manutentivi – l’azienda è più volte finita nel mirino della magistratura.

Ad oggi – stando quanto riferito da ‘Fanpage’ – la Siram è coinvolta nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sulla gestione degli appalti in Campania durante la fase acuta dell’emergenza coronavirus, con particolare riferimento agli ospedali prefabbricati voluti dal presidente Vincenzo De Luca a Napoli, Caserta e Salerno. Sotto la lente per turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture sono finiti in cinque: il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, il consigliere regionale di maggioranza Luca Cascone, vicinissimo al governatore, il dirigente dell’ufficio di gabinetto del governatore Roberta Santaniello, il presidente di Soresa Corrado Cuccurullo e il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici Antonio Limone.

Più precisamente “gli inquirenti stanno analizzando diversi aspetti relativi all’assegnazione degli appalti, sia attraverso le gare che ad affido diretto, nel periodo tra marzo ed aprile 2020”. Fanpage nei mesi scorsi ha dimostrato “come i lavori dell’ospedale prefabbricato di Napoli, nel parcheggio dell’ospedale del Mare, iniziarono giorni prima che l’Asl contattasse ufficialmente la multinazionale Siram per assegnarle i lavori con affido diretto”. Pertanto, i magistrati hanno inteso approfondire i rapporti tra diverse aziende, che hanno preso commesse in subappalto dal colosso francese, e il direttore dell’azienda sanitaria Verdoliva. Non solo: come si legge ancora su Fanpage, “la Siram ha avuto un ruolo di primissimo piano nei lavori di adeguamento e costruzione dei reparti Covid in quasi tutti gli ospedali partenopei”.

Una situazione che non poteva sfuggire all’occhio attento di Report, che nella puntata in onda lunedì sera, 21 dicembre, ha evidenziato come i lavori di sbancamento dell’area che doveva ospitare gli ospedali modulari erano cominciati circa una settimana prima che l’appalto fosse assegnato. La giornalista di FanPage Gaia Martignetti ha dichiarato ai microfoni della trasmissione di Rai 3 che a permettere di scoprire la stranezza sia stato il video pubblicato su Facebook da una ditta sub appaltatrice dell’affidataria diretta. “Tuttavia – così la Martignetti a Report – ricostruendo i documenti scopriamo che l’affido diretto dall’Asl Napoli 1 a Siram, che era la ditta scelta quasi ad personam, potremmo dire è avvenuto soltanto il 27 marzo. Allora la domanda che ci siamo posti è come è possibile che il 22 marzo siano già iniziati i lavori?”.

Attivissima nella sanità campana, la Siram ha anche in appalto la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Napoli e dell’Azienda ospedaliera dei Colli (che comprende il ‘Cotugno’). Oppure, di un appalto per la concessione della progettazione, la realizzazione e la gestione di una centrale per la produzione combinata di acqua e calore per la struttura ospedaliera ‘San Giuseppe Moscati’ di Avellino: dove il direttore della Unità operativa complessa Tecnico Patrimoniale è l’attuale responsabile del Servizio tecnico manutentivo Asrem Sergio Casarella. E dove, fino a circa un anno fa, era direttore generale un’altra vecchia conoscenza della sanità molisana, Angelo Percopo.

Ma non è tutto. Uno dei top manager della multinazionale – Crescenzio De Stasio, direttore per il Centro-Sud, poi sospeso – è stato coinvolto a maggio nell’inchiesta siciliana denominata ‘Sorella Sanità’ sulle tangenti ai manager delle Asl locali, sfociata in 12 arresti e diverse misure interdittive. Nell’occhio del ciclone, in quel caso, – riporta ‘agrigentonotizie.it’ – ben quattro procedure ad evidenza pubblica aggiudicate a partire dal 2016, per un totale di 600 milioni di euro.

Insomma, si tratta di circostanze al vaglio della magistratura che gettano comunque ombre sulla multinazionale pronta a lavorare per la sanità molisana. Mentre numerose aziende locali sono, di fatto, rimaste fuori dai giochi.

 

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