L’uomo, accusato di diffamazione e di non aver pagato una sovrattassa per il consumo di alcolici, ha accusato la struttura di ‘praticare la schiavitù’. È accaduto in Thailandia


Il suo commento visibile su Tripadivisor, in cui definisce “scontroso” il personale del Sea View Resort di Koh Chang in Thailandia, è l’ultimo di una lunga serie che rischia di costargli il carcere.
Protagonista della vicenda è lo statunitense Wesley Barnes che, al ritorno da un viaggio, ha scelto di recensire negativamente la struttura presso cui ha alloggiato, non immaginando certo le proporzioni che la vicenda avrebbe poi assunto.

Per settimane – riferisce TgCom24 – il resort avrebbe provato a contattare il turista, verosimilmente per fargli aggiustare il tiro, ma senza successo. In un post, poi rimosso, l’uomo avrebbe finanche accusato l’hotel di “praticare la schiavitù”.
Critiche pesanti che hanno così spinto la struttura ad adire le vie legali, denunciando Barnes per diffamazione, avendo questi rovinato la reputazione del resort.

La legge thailandese in proposito è molto severa e ora l’uomo rischia fino a 6mila dollari di multa e due anni di prigione. La vicenda ha così mobilitato gli attivisti per i diritti umani, secondo cui sarebbe in pericolo la libertà d’espressione.

 

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