Per la mancata previsione di una quota di compartecipazione regionale


CAMPOBASSO. Fondi per la non autosufficienza, diversamente da quanto riferito dal governatore Donato Toma in Consiglio regionale, ovvero che la Regione abbia predisposto in un capitolo di spesa, ai fondi in favore degli Ambiti sociali territoriali, assegnati dallo Stato, non è stata aggiunga nessuna quota di compartecipazione regionale.

E’ quello che sostiene il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla. “Per comprendere la gravità di quanto sta accadendo – le sue parole – bisogna fare un passo indietro al 2017 quando, nel periodo del governatore Paolo Frattura che mi ha visto nel ruolo di delegato alle Politiche sociali vennero stanziati per la prima volta 200mila euro per il Fondo non autosufficienza, in aggiunta alla dotazione nazionale. Queste risorse però arrivarono concretamente alle famiglie solo nel 2018 ma in quegli anni si posero le basi per quello che fino ad oggi è stato un tandem virtuoso tra Regione e Stato, per accantonare e predisporre risorse in favore delle persone affette da disabilità gravissima e dei loro familiari”.

“Va da sé – ha aggiunto il consigliere dem – che ad oggi quei finanziamenti sono destinati a diversi settori come i 12 Centro socio educativi, i progetti per l’autonomia dei minori e soprattutto i contributi per i caregiver. Arrivammo a questo tipo di scelta dopo mesi di lavoro e di ascolto di tutti gli stakeholder territoriali. Oggi invece si assiste alla presa in giro degli stakeholder che, pur partecipando agli incontri della IV Commissione regionale, poi non possono fare altro che certificarne il mero ruolo di passacarte al presidente Toma che facendosi beffa di tutti, promette una cosa e ne fa un’altra lasciando, di fatto, il finanziamento regionale a zero”.

“La fortuna è che negli anni sia cresciuta la quota di finanziamento da parte dello Stato – ha rimarcato ancora Facciolla – e questo da un lato attesta la giusta sensibilità del Governo nazionale e dall’altra l’assoluta inadeguatezza di quello regionale che avrebbe potuto con davvero poche risorse a disposizione per gratificare circa 83 famiglie che ora, molto probabilmente, si vedranno escluse dal finanziamento”.

“Si tratta proprio delle persone che maggiormente hanno bisogno di aiuto e di attenzione da parte delle istituzioni. Quando un governo non protegge i più deboli – ha concluso – non ha più ragione d’esistere”.

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